OMICIDIO SUZZARA

“Hanno sparato al mio papà”, la telefonata al 112 di Rosa Capuano dopo aver ucciso il padre

La figlia di Francesco Capuano, 46 anni, è stata arrestata lo scorso 5 marzo

“Hanno sparato al mio papà”, la telefonata al 112 di Rosa Capuano dopo aver ucciso il padre
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Omicidio di Suzzara: la verità dietro la telefonata al 112 di Rosa Capuano. "Hanno sparato a mio padre" ha detto, ma in realtà aveva ucciso lei suo padre Francesco.

La telefonata al 112 di Rosa Capuano

Quando Rosa Capuano ha chiamato il 112, la sua voce era rotta dalla disperazione:

"Hanno sparato al mio papà, correte. Non respira più".

Parole cariche di angoscia che sembravano il grido di una figlia sconvolta dalla tragedia. Eppure, secondo gli inquirenti, dietro quella telefonata si celava una messinscena, un disperato tentativo di sviare le indagini da una verità agghiacciante: la donna avrebbe assassinato il padre con cinque colpi di pistola.

Il delitto

L'omicidio si è consumato il 23 dicembre scorso nel garage della loro abitazione a Suzzara. Francesco Capuano, 76 anni, è stato trovato senza vita, il corpo crivellato di colpi. La figlia, 46 anni, ha raccontato ai carabinieri di essersi assentata solo per pochi minuti per prendere le sigarette in casa, tornando poi a scoprire l'atroce esecuzione.

Arrestata la figlia

Ma alcuni dettagli non hanno convinto gli investigatori, che hanno ricostruito una versione ben diversa. Rosa Capuano sarebbe stata l'artefice dell'omicidio, avvenuto con una pistola poi nascosta in un beauty-case.

La pistola usata per uccidere Francesco Capuano

Gli elementi raccolti nell'indagine hanno portato al suo arresto il 5 marzo, tre mesi dopo la morte del padre.

Il movente

Il movente del delitto resta ancora parzialmente avvolto nel mistero. Gli inquirenti ipotizzano che la donna abbia agito spinta dal desiderio di ereditare in solitaria il patrimonio paterno, escludendo i fratelli. Ma c'è anche un'altra pista: la volontà di liberarsi da una figura oppressiva, descritta come un "padre-padrone", che la costringeva a un'esistenza isolata, priva di autonomia.

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