L'intervista

"Sono 9 i lupi stabili nel Mantovano": ecco il loro identikit e perché sono tornati a popolare la nostra provincia

Il naturalista Davide Meggiorini ci ha offerto una panoramica generale sui comportamenti di questa specie selvatica alla luce dei due casi di animali sbranati a Canicossa e Guidizzolo

"Sono 9 i lupi stabili nel Mantovano": ecco il loro identikit e perché sono tornati a popolare la nostra provincia
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In provincia di Mantova continua a tenere banco il tema dei lupi, soprattutto a seguito della notizia dell'asina uccisa a Canicossa e del recente caso delle tre pecore sbranate nelle campagne di Guidizzolo. Dopo aver intervistato il comandante della Polizia Provinciale, Cristiano Colli, abbiamo voluto approfondire l'argomento con un parere più scientifico ponendo alcune domande a Davide Meggiorini, naturalista del GNM (Gruppo Naturalistico Mantovano) che da tempo porta avanti un progetto di monitoraggio della presenza del lupo nel nostro territorio con diversi enti (tra questi il WWF Mantovano, l'Ersaf, l'ente del Parco Oglio Sud, i Carabinieri forestali, la Polizia Provinciale e l'Istituto Oikos di Milano).

Attraverso le sue parole, abbiamo cercato di delineare qui di seguito non solo una panoramica relativa al numero di esemplari di lupo nel Mantovano e alle principali località nelle quali si trovano, ma anche di comprendere le ragioni che lo hanno portato, a partire dal 2020, a ripopolare alcune aree della nostra provincia.

(In copertina: un'immagine scattata dalle foto-trappole posizionate sul territorio da Davide Meggiorini)

Quanti sono i lupi in provincia di Mantova e dove si trovano

Alla domanda sul numero totale di lupi nel Mantovano il comandante della Polizia Provinciale, Cristiano Colli, aveva voluto sottolineare che i dati ufficiali arriveranno da metà del prossimo anno al termine di un'importante e costante attività di monitoraggio del territorio. Ma dalle informazioni già raccolte attraverso le foto-trappole e le segnalazioni confermate giunte dalla cittadinanza, il naturalista Davide Meggiorini ci ha fatto sapere che al momento sarebbero nove i lupi con presenza stabile nella nostra provincia:

"E' stata rilevata la presenza di una coppia di lupi nell'Alto Mantovano tra Castiglione e Cavriana - ci afferma Davide Meggiorini - A loro si è aggiunto un terzo esemplare solitario che si stava spostando nella zona. Tuttavia, lo scorso 30 ottobre, a Cavriana è stata trovata la carcassa di un lupo morto dopo essere stato investito da un veicolo. Non sappiamo se sia uno dei due lupi della coppia oppure il terzo che si muoveva da solo. Fatto sta che ora, in quell'area, ce ne sarebbero due.

Un'altra coppia è stata rilevata nella zona di Suzzara, mentre una terza coppia si aggira nell'area di Marcaria - aggiunge il naturalista - Quest'ultima sappiamo che ha avuto quattro cuccioli, ma di cui uno deceduto".

Davide Meggiorini, naturalista del GNM (Gruppo Naturalistico Mantovano)

Ma oltre a questa presenza stabile, Davide Meggiorini aggiunge che generalmente tra novembre e marzo/aprile c'è la possibilità di osservare dei lupi vaganti:

"E' il periodo in cui i lupi maturi vanno in dispersione e quindi escono dal loro nucleo familiare. I lupi si spostano e vanno in altri territori, anche distanti dal loro luogo di origine. Per questo motivo è possibile che tra l'autunno e l'inizio della primavera si potrebbero aggiungere alcuni esemplari in più rispetto a quelli che sono stati già individuati. Ma c'è comunque da sottolineare anche un dato relativo ai cuccioli: il tasso di mortalità molto alto e infatti non tutti riescono a superare il primo inverno. Questo dipende da diversi fattori come la scarsa alimentazione, la collisione con automobili, il bracconaggio o altri motivi".

"Il numero dei lupi non cresce in maniera esponenziale"

Alla luce di questi primi dati, tuttavia, l'esperto del GNM tiene a sottolineare un dettaglio importante:

"Diversamente da quanto si pensa, il numero dei lupi non cresce in maniera esponenziale. Questa, infatti, è una specie che si 'autoregola'. I lupi che si trovano in un territorio tendono a proteggerlo dall'intrusione di altri conspecifici in maniera stabile. Infatti, in Italia i branchi si attestano mediamente sui 4/6 esemplari, ma durante il corso dell'anno questo numero può crescere o diminuire per diversi fattori".

Ciò si verifica essenzialmente per due ragioni:

"I lupi, raggiunta la maturità sessuale - ci dice Davide Meggiorini - o lasciano il loro branco, oppure rimangono nella speranza di acquisire lo status riproduttivo. Quando il lupo esce dalla sua area 'familiare', va alla ricerca di un nuovo territorio e se trova poi un altro lupo allora formerà la sua unità familiare. A quel punto la coppia si prodigherà per proteggere il suo territorio dalle infiltrazioni di altri esemplari".

In linea generale ci sono delle aree a maggiore colonizzazione di lupi:

"Un branco si va a formare laddove c’è la possibilità di trovare risorse trofiche ed aree naturali. È difficile che i lupi si insedino permanentemente in zone dove una di queste caratteristiche non è presente. Nel territorio mantovano solamente il 10,8% è composto da aree naturali come prati, boschi, greti fluviali e fiumi: proprio all'interno di questa macroarea potrebbero trovarsi alcune zone maggiormente ospitali per il lupo".

"Dal 2020 i lupi sono tornati in provincia di Mantova"

La presenza dei lupi è storicamente attestata nella provincia di Mantova, ma come sottolineato dal naturalista di GNM, il ritorno di questo animale selvatico nel nostro territorio è avvenuto nel post-Covid.

"Il primo avvistamento di conferma nel Mantovano è avvenuto nel luglio 2020, dopo il periodo del lockdown da Covid-19, nelle campagne Viadana - ci riferisce Davide Meggiorini - si è trattato del primo esemplare rilevato dopo anni e che ha attestato il ritorno dopo tanto tempo del lupo nella nostra provincia.

Nell'aprile 2021 - aggiunge - è stata trovata una lupa investita a Gazzo Bigarello. Dopo questi primi casi ha preso corpo un monitoraggio intensivo del territorio: da inizio 2022, infatti, sono avvenute diverse osservazioni di lupi tra febbraio e aprile. Gli avvistamenti sono stati più frequenti ma ancora sporadici. Tra il dicembre 2022 e l'inizio 2023, invece, c'è stato un vero e proprio incremento di osservazioni in tutta la provincia".

A questo punto, abbiamo voluto chiedere a Davide Meggiorini di farci capire nel concreto quali sono le aree di maggior passaggio o spostamento del lupo nel territorio mantovano:

"Nella nostra provincia il lupo si sposta prevalentemente sfruttando i corridoi ecologici legati ai fiumi Po, Oglio e Mincio. Aree con una minore frequentazione umana ed una buona presenza di aree naturali che gli permettono di trovare maggiore disponibilità trofica e riparo. Può capitare però di osservare un lupo che si addentra in aree agricole, questo potrebbe essere dovuto, alla mancanza di vie di comunicazioni tra un’area naturale ed un’altra. Ciò, oltre al fatto della dispersione, fa aumentare le osservazioni della specie nel periodo invernale quando i campi sono privi della presenza di mais”.

Una mappa che mostra i corridoi ecologici legati ai fiumi Po, Oglio e Mincio in provincia di Mantova

Il lupo per sua natura si tiene alla larga dall'uomo:

Normalmente il lupo quando percepisce la presenza dell’uomo tende a scappare. Ecco perché l’incontro con il lupo è improbabile, ma in ogni modo possibile e più frequente laddove un branco si è stabilito in ambiti parzialmente antropizzati come il nostro. Nel caso di un incontro ravvicinato è sempre raccomandato un comportamento di buonsenso. Il lupo è un animale selvatico e come tale va trattato: evitare di cercarlo o avvicinarlo".

Avere coscienza delle aree dove potrebbe circolare un lupo o un branco, però è estremamente fondamentale:

"Costanti progetti di studio e monitoraggio sono importanti mezzi per conoscere la realtà di ciò che accade sul nostro territorio. Sapere dove si muove un lupo, cosa fa e quali sono le sue abitudini è fondamentale per la messa appunto di corrette forme di gestione e prevenzione danni".

Perché i lupi sono tornati nel mantovano

Ci sono diversi fattori per i quali i lupi sono tornati a popolare le campagne della provincia di Mantova, ma tra questi ce n'è uno che assume maggiore rilevanza:

"Nei loro spostamenti i lupi tendono a seguire i movimenti delle loro prede - ci dice Davide Meggiorini - Ad esempio, in quest'ultimo periodo è aumentato notevolmente il numero dei cinghiali nella nostra provincia e questo potrebbe essere un motivo che ha aiutato ad accrescere la presenza del lupo. Dobbiamo però aggiungere che qui da noi il lupo, a livello di prede, si è trovato abbastanza bene - prosegue l'esperto del GNM - Nel Mantovano, infatti, ha trovato vita facile nel cacciare le nutrie: abbiamo rilevato ingenti predazioni ai danni di questo animale.

Due esemplari di lupo immortalati dalle foto-trappole installate nel territorio mantovano dal naturalista Davide Meggiorini

Bisogna ricordare che dal punto di vista ecologico il lupo, laddove è presenti in altre aree d’Italia, svolge un importante funzione di selezione riuscendo cioè a mantenere in buona salute e in equilibrio la popolazione delle prede. Essendo poi un loro predatore naturale, contribuisce anche a controllare l’aumento numerico di queste specie in molte aree dove, in sua assenza, queste di riprodurrebbero in maniera eccessiva determinando squilibri negli ambienti naturali e danni nei territori utilizzati dall’uomo, per le attività agricole".

L'asina sbranata a Canicossa

In conclusione, abbiamo voluto chiedere a Davide Meggiorini un ultimo chiarimento sull'asina sbranata recentemente a Canicossa:

"Le analisi usciranno ai primi di dicembre e solo da quei risultati sapremo se si sia trattato dell'attacco di un lupo, anche se il racconto da parte dell'agricoltore sembrerebbe piuttosto verosimile.

Ci tengo a sottolineare però che, per legge, qualsiasi animale in queste aree va tenuto custodito, soprattutto la notte, periodo di maggiore attività della specie: quindi cani e gatti vanno tenuti in casa, le galline nel pollaio e gli asini nelle stalle. Questo comportamento rappresenta una prerogativa per una corretta convivenza con gli animali selvatici. Se gli animali domestici o il bestiame venissero correttamente custoditi i casi di predazione risulterebbero molto sporadici, o comunque esigui in una situazione come quella mantovana".

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