Galleria della Mostra al via i restauri a Palazzo Ducale

Allestiti i ponteggi e avviate le prime analisi e puliture, la magnifica Galleria della Mostra sarà presto riaperta al pubblico grazie supporto di Fondazione BAM e alla Società per il Palazzo Ducale.

Galleria della Mostra al via i restauri a Palazzo Ducale
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Il nuovo restauro della Galleria della Mostra scaturisce principalmente dalla necessità di porre rimedio al progressivo e rapido deterioramento del complesso apparato decorativo realizzato tra il 1605 e il 1611.

Restauro Galleria della Mostra

Il Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova annuncia l’avvio dei lavori di restauro della Galleria della Mostra, lo straordinario salone che ospitava la superba collezione d’arte dei Gonzaga. Si tratta di un’attività attesa da molti anni che consentirà l’integrazione della sala in un nuovo percorso museale, da inaugurarsi proprio in occasione della grande mostra Con nuova e stravagante maniera” su Giulio Romano prevista per l’autunno.

Chiusa dal sisma

“Dopo il sisma del 2012 – ricorda il Direttore Peter Assmann – la magnifica Galleria della Mostra è rimasta chiusa al pubblico. La sua sorprendente spazialità, le sue decorazioni, il pregio del suo soffitto ligneo finemente lavorato sono stati preclusi ai numerosi visitatori che in questi anni hanno frequentato la reggia. Da oggi inizia finalmente un percorso in grado di restituire questo bellissimo saggio di architettura al suo pubblico. Fondazione BAM con la Società per il Palazzo Ducale si sono resi protagonisti di un’iniziativa di alto profilo per la quale siamo estremamente riconoscenti. Un preziosissimo dono, che rimarrà alla città dopo l’evento espositivo di Giulio Romano: un regalo non solo al museo ma anche a tutti i mantovani, che potranno andare ancor più orgogliosi delle loro eccellenze artistiche”.

La Galleria della Mostra

La Galleria della Mostra è uno dei più vasti ambienti di Palazzo Ducale: un enorme vano di 64 metri di lunghezza 64, largo quasi sette metri e alto otto. Illuminata da nove finestroni rivolti sullo straordinario Cortile della Cavallerizza, la galleria fu iniziata nell'ultimo decennio del XVI secolo su progetto di Giovan Battista Bertani, per essere adibita a luogo di esposizione per le tele e i reperti della portentosa collezione della famiglia Gonzaga. Il suo nome deriva dunque proprio da questo, dalla volontà della famiglia mantovana di “mostrare” agli ospiti la propria grandezza.

Dopo anni di splendore, nel 1754 cominciarono a emergere i primi problemi conservativi, specialmente al notevole soffitto ligneo a cassettoni e alle pareti dipinte della Galleria, a seguito di infiltrazioni d’acqua. Anno dopo anno, nel 1875 si verificò l’infausto crollo che portò a una serie di ulteriori demolizioni delle parti pericolanti: sopravvissero fortunatamente due preziose campate che fungeranno da riferimento fondamentale per i lavori di recupero effettuati tra il 1933 ed il 1934. In quelle date infatti vengono finanziati dei robusti interventi su generosa elargizione del mecenate americano Kress – ricordati da una targa ancora oggi esistente – grazie ai quali la Galleria della Mostra è giunta sino ai giorni in buono stato. Non seguirono infatti altri restauri, se non alcune riprese sugli apparati decorativi dipinti ad affresco e a tempera intorno agli anni Sessanta. Dopo il terremoto del 2012, che danneggiò la collezione dei marmi ivi allestita, la Galleria venne chiusa al pubblico per questioni di sicurezza e da allora non è più stata inserita nei percorsi museali della reggia gonzaghesca.

L'intervento

L'intervento odierno prevede una revisione completa di tutte le superfici. Le principali operazioni da svolgere sulle murature riguardano il consolidamento e la riadesione dei distacchi di intonaco e della pellicola pittorica, la pulitura delle superfici, la stuccatura e la reintegrazione degli strati di colore. Per quanto riguarda il soffitto ligneo si prevede la disinfestazione, il consolidamento della pellicola pittorica, la pulitura e il raccordo cromatico, con particolare riguardo alle zone interessate da macchie di umidità. Per quanto attiene alle parti scultoree si prevede l’eventuale consolidamento e la pulitura. Dove necessario si provvederà alla riadesione dei frammenti o all’integrazione delle eventuali mancanze. Per quanto concerne i busti in gesso posizionati negli ovati (22 in totale) è necessario provvedere alla rimozione dei depositi superficiali e alla verifica della loro stabilità in sede. Il cantiere sarà anche occasione per analizzare i materiali ed approfondire le tecniche impiegate nelle decorazioni. La ditta Marchetti e Fontanini srl, che sta eseguendo i lavori, procederà alla registrazione dei dati acquisibili durante il cantiere su materiali e tecniche costruttive. Durante tutte le fasi dei lavori sarà redatta opportuna documentazione grafica e fotografica, a testimonianza della situazione precedente l’intervento e a documentazione dello stato dei lavori in corso, fino alla restituzione finale.

A breve, dunque, tutti i visitatori e i mantovani potranno godere nuovamente di questa straordinaria lezione di architettura tardo-cinquecentesca la cui apertura sarà prevista in occasione della mostra dedicata al celeberrimo maestro del manierismo Giulio Romano: data da segnarsi sul calendario, il 6 ottobre 2019.

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