Operazione Leonessa: revocato il porto d’armi a tre dei soggetti coinvolti
A fine settembre la Questura di Mantova aveva arrestato un imprenditore coinvolto.
Operazione Leonessa: revocato il porto d’armi a tre dei soggetti coinvolti. A fine settembre la Questura, in collaborazione con la Guardia di finanza, aveva denunciato 200 persone.
Operazione Leonessa: revocato il porto d’armi a tre dei coinvolti
L’impegno della Questura di Brescia, riferito all’operazione Leonessa, che in collaborazione con la Guardia di finanza ha consentito di denunciare circa 200 persone e adottare 75 misure cautelari restrittive (si ricorda anche l'importante contributo dato dalla Questura di Mantova con l'arresto di uno degli imprenditori coinvolti), continua sull’abbrivio dell’ulteriore attività di verifica amministrativa inerente i soggetti coinvolti, che in varia misura risultano implicati nella vicenda giudiziaria. Nei giorni scorsi il questore di Brescia, al fine di impedire il possibile abuso delle armi, ha adottato per tre persone il provvedimento di revoca del porto d’armi di cui gli stessi risultavano titolari.
La maxi operazione
La maxi operazione, con una settantina di arresti e sequestri per 35 milioni di euro, era stata portata a termine a fine settembre. La Procura della Repubblica di Brescia (Direzione Distrettuale Antimafia), nell’ambito di una lunga e complessa indagine convenzionalmente denominata “Leonessa”, condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato, ha accertato l’operatività di una cosca mafiosa di matrice stiddara, con quartier generale a Brescia, che ha pesantemente inquinato diversi settori economici attraverso la commercializzazione di crediti d’imposta fittizi per decine di milioni di euro. A finire in manette nell’ambito dell’operazione anche l’imprenditore orceano Flavio Prandelli.
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