Omicidio di Gorlago, Chiara bruciò Stefania: a inchiodarla il gps dell’auto e l’orologio della vittima
Alessandri ha lasciato il campo di Erbusco qualche secondo dopo l'orario in cui l'orologio della vittima ha smesso di funzionare a causa delle fiamme.
Come in un macabro puzzle le tessere dell’omicidio di Gorlago, in cui ha perso la vita Stefania Crotti, stanno tornando ognuna al suo posto. E per la sua aguzzina Chiara Alessandri, l’ex amante del marito Stefano Del Bello, la situazione diventa ancora più critica.
Omicidio di Gorlago
Alessandri si trova in carcere da gennaio quando è stata fermata con l’accusa di omicidio e distruzione di cadavere. Durante l’interrogatorio la 44enne, con cui il marito di Crotti aveva avuto una relazione in estate prima di decidere di tornare dalla moglie, aveva confessato l’omicidio avvenuto – secondo la sua ricostruzione – al culmine di un litigio senza, quindi, alcuna premeditazione. Ha sempre negato, invece, di averle dato fuoco, ma sostiene di averla abbandonata, credendola morta, in un campo a Erbusco.
Troppi dettagli non tornano, però, nella ricostruzione della donna che non ha mai avuto un cedimento. Per gli inquirenti la trappola con cui la Alessandri ha attirato la donna nel garage di Gorlago era solo l’inizio di un piano premeditato in tutte le sue parti. Compresa la decisione di dare il suo corpo alle fiamme.
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Alessandri ha bruciato la rivale
A confermarlo, ora, sarebbe l’orario, registrato dal gps della sua Mercedes Classe B, l’auto con cui ha trasportato il corpo della rivale fino a Erbusco. Il gps, infatti, registra l’orario in cui la donna ha lasciato l’area del campo per tornare a Gorlago. Si tratta di pochi secondi dopo dell’orario in cui l’orologio della Crotti, portato al polso in quel momento, si è fermato a causa del calore delle fiamme. Alessandri, quindi, era lì mentre Stefania Crotti – ancora viva – stava bruciando.