Una vita dedita alla carità

Il "prete degli ultimi", si è spento a 83 anni il sacerdote mantovano don Giovanni Nicolini

I funerali saranno celebrati domani, mercoledì 28 febbraio 2024, dal cardinale Matteo Zuppi nella cattedrale San Pietro di Bologna

Il "prete degli ultimi", si è spento a 83 anni il sacerdote mantovano don Giovanni Nicolini
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Nel corso della giornata di ieri, lunedì 26 febbraio 2024, a Bologna si è spento all'età di 83 anni don Giovanni Nicolini, sacerdote mantovano conosciuto anche come il "prete degli ultimi".

Il sacerdote mantovano don Giovanni Nicolini si è spento a 83 anni

“Il prete degli ultimi”, “il monaco dei poveri”, “l’apostolo delle carceri”, un uomo il cui cuore era casa per ogni forma di emarginazione. C’è tutto il vocabolario della carità nei sinonimi con i quali i media hanno cominciato a ricordare don Giovanni Nicolini, nato a Mantova nel 1940.

Dopo la laurea in filosofia all'Università Cattolica di Milano e gli studi teologici viene ordinato diacono nel 1967. Come riporta Vatican News, è stato ordinato sacerdote nel 1972. Quando approda a Bologna nel 1967 entra presto in contatto con Giuseppe Dossetti, va a fare il parroco in provincia, a Sammartini di Crevalcore, e come già mostrato nelle periferie romane fin da subito emerge la sua sensibilità verso gli “invisibili”, che stiano all’angolo delle strade, chiusi in cella, su un letto d’ospedale o in altre condizioni di disagio. Questa attenzione gli fa ricoprire a lungo la carica di vicario per la carità nell'arcidiocesi bolognese e lo porta a dirigere la Caritas locale.

A rendere omaggio alla figura di don Giovanni Nicolini è stato il presidente della Cei e cardinale arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi:

"La scomparsa di don Nicolini è una grande perdita per la Chiesa, per la Chiesa di Bologna in particolare, per la sua storia e per il significato della sua testimonianza - ha dichiarato il cardinale Zuppi - Si tratta di un un uomo che ha saputo unire - ispirandosi alla regola della Piccola Famiglia dell’Annunziata, fondata da don Giuseppe Rossetti - una rigorosa vita di preghiera, impegnativa, e un impegno per la Chiesa e per la povertà".

Il presidente della Cei e cardinale arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi

Ricordando le tante iniziative a favore dei più poveri, il cardinale Zuppi ha ricordato:

"Don Nicolini è probabilmente più noto per questa intensa attività caritativa intelligente, attenta alle cause e non soltanto alle conseguenze nell’accogliere la povertà. Un'iniziativa stimolante per attivare dei progetti e quindi anche per un’attività politica nel senso più alto e migliore del termine, come per certi versi la Fratelli tutti con l’amore politico di Papa Francesco ci indica. È un uomo - ha concluso il presidente della Cei - che ha saputo unire molta intelligenza e molta riflessione a una attenzione all’incontro con tutti, a saper parlare con tutti. Davvero un grande grazie per questo dono e per accogliere il testimone che lui ci consegna".

Romano Prodi: "Dolore per la scomparsa di un amico"

In queste ore, a seguito della scomparsa di don Giovanni Nicolini, si è espresso anche l'ex premier e presidente della Commissione europea Romano Prodi:

"Esprimo profondo dolore per la scomparsa di don Giovanni Nicolini di cui sono stato amico fin dai tempi degli studi a Milano – scrive in una nota l’ex premier Romano Prodi - Figlio spirituale di don Giuseppe Dossetti, don Giovanni è stato un sacerdote al servizio dei più poveri e degli emarginati. La sua costante sollecitudine nei confronti dei più fragili lo ha condotto e guidato sempre, senza incertezze, sul sentiero della Carità: come direttore della Caritas diocesana che ha fortemente voluto in un rapporto con la città di Bologna, come vicario della parrocchia dell’Ospedale Sant’Orsola quando si è dedicato ai malati condividendone la condizione di sofferenza umana e, nella parrocchia di Sant’Antonio da Padova, dove all’impegno pastorale ha saputo unire la sua completa disponibilità e presenza per i detenuti del vicino carcere della Dozza. Un apostolo delle carceri, con lo sguardo rivolto al mondo: la sua vocazione per i più deboli non gli ha impedito di esprimere la passione per la politica concepita non come contesa, ma come esperienza di condivisione".

Romano Prodi, ex premier e presidente della Commissione europea
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