A Mantova si indaga in stile CSI: risolti due "cold case" grazie alla scientifica
Due casi risolti grazie all'ausilio delle moderne tecnologie.
Anche nella realtà investigativa di Mantova, il contributo tecnico della Polizia Scientifica si rivela fondamentale per l’analisi della scena del crimine, la definizione dei reati commessi e l’identificazione dei colpevoli.
Mantova come CSI
La costante riqualificazione professionale degli operatori e l’utilizzo delle nuove tecnologie strumentali aggiungono, alle indagini “vecchio stile”, opportunità decisamente più moderne e un immediato riscontro probatorio. Le nuove procedure, strettamente connesse con le banche-dati di recente progettazione, consentono di cristallizzare gli scenari operativi e di trarne informazioni in tempo reale. Ora è diventato possibile, riprocessando digitalmente le informazioni, decifrare anche vecchi enigmi mai risolti nel tempo.
Gli evoluti sistemi “Data”, in riferimento all’identificazione facciale (S.A.R.I. ), all’identificazione attraverso impronte digitali e palmari (A.F.I.S.) e all’identificazione del profilo bio-genetico (D.N.A.), rappresentano gli strumenti informatizzati di ricerca e analisi in grado di vagliare le nuove prospettive investigative e di compenetrarle ai tradizionali “Archivi” di Polizia.
Riaperti due cold case
E proprio a Mantova, pochi giorni fa, il Personale della Polizia Scientifica, attraverso il corretto utilizzo di queste innovative tecnologie per l’analisi di frammenti di impronte papillari, ha potuto riaprire alcuni casi non ancora risolti e identificarne gli autori. Sempre a Mantova la Scientifica dispone di un operatore con la qualifica di “disegnatore anatomico”, il quale, in assenza di rilievi fotografici, può ricostruire le fattezze del soggetto da ricercare.
In particolare, ecco i casi “riaperti” :
1-furto a bordo di un’auto - parcheggiata davanti ad un locale notturno – dalla quale era stata asportata un’ autoradio ed altri effetti personali nel luglio 2012: identificato l’autore grazie alle impronte digitali.
2-furto in un negozio di telefonia del centro cittadino avvenuto nel febbraio 2013: i due autori sono stati individuati, uno grazie al DNA e l’altro tramite le impronte digitali.
Impronte digitali
Oltre a questi due casi, risalenti nel tempo, la comparazione delle impronte digitali rilevate sul luogo del crimine ha consentito di individuare gli autori di altri, più recenti episodi criminosi:
1-furto in un negozio di gastronomia del centro cittadino nel gennaio 2019;
2-furti perpetrati all’interno di Istituti scolastici di Mantova nel periodo ottobre/dicembre 2018;
3-furti avvenuti all’interno della ASL di Mantova nel periodo novembre /dicembre 2018;
4-furto presso un bar del centro cittadino nel novembre 2018.
I risultati così ottenuti – anche a distanza di tempo – debbono costituire un incentivo ed uno stimolo per tutti i cittadini vittime di un reato a denunciarlo alle Forze di Polizia, nella prospettiva di una positiva definizione dei casi grazie alle nuove tecnologie a disposizione dell’investigazione scientifica
Grazie ad un protocollo d’intesa tra l’Ospedale Fatebenefratelli di Milano ed il Ministero dell’Interno, sarà a breve disponibile per la Polizia Scientifica della Lombardia un laboratorio di genetica forense, creato presso quell’ospedale, ove sarà possibile estrarre il DNA da una traccia prelevata sulla scena del crimine e trovare a chi appartenga.