Suzzara

"L'ospedale di Suzzara torni pubblico": la petizione Cgil supera le 3500 firme

La segretaria Elena Giusti: "Timori per la perdita di altri servizi ospedalieri e per 40 lavoratori ausiliari"

"L'ospedale di Suzzara torni pubblico": la petizione Cgil supera le 3500 firme
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La petizione della Cgil perché l'ospedale di Suzzara torni pubblico, supera le 3mila e 500 firme: "Timori per i servizi e per i lavoratori ausiliari".

"Ospedale di Suzzara sia pubblico": oltre 3500 firme

Procede a gonfie vele la raccolta firme organizzata dalla Cgil di Mantova per chiedere, attraverso un’articolata petizione, che l’ospedale di Suzzara torni a essere un presidio pubblico.

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A oggi sono state raccolte più di 3mila e 500 firme da quando, lo scorso 21 giugno, l’iniziativa è stata lanciata dalla Cgil insieme al Partito Democratico, Giovani Democratici, Sinistra Italiana Verdi, Sinistra per Suzzara e Movimento Cinque Stelle.

Il prossimo 21 settembre data cruciale

Il tema è quanto mai ‘caldo’ anche perché si avvicina la data del 21 settembre quando scadrà il termine per presentare le offerte per la gestione dell’ospedale che, ricordiamo è una struttura di proprietà dell’Asst di Mantova ma a gestione privata. Se entro questo termine non sarà presentata nessuna offerta o nessuna di quelle presentate verrà ritenuta idonea non si procederà all’aggiudicazione.

"Timore per ausiliari e servizi ospedalieri"

“La nostra preoccupazione – spiega Elena Giusti, Segretaria della Cgil di Mantova – è che l’ospedale possa perdere ulteriori servizi oltre a quelli già persi nel corso di questi anni”.

Ma emerge netta anche un’altra preoccupazione da parte del sindacato ed è relativa al posto di lavoro del personale addetto ai servizi ausiliari: una quarantina di persone impiegate nei servizi di pulizia, mensa e manutenzione che si vanno ad aggiungere ai 260 occupati tra operatori sanitari, socio sanitari e amministrativi.

“Con la pubblicazione del bando con cui Asst ricerca il concessionario cui far gestire il Montecchi – prosegue Giusti - è emerso che i servizi ausiliari sono sì oggetto della concessione, ma il personale addetto a mensa, pulizie e manutenzioni non è ricompreso negli elenchi dei dipendenti della struttura. Questo significa che le lavoratrici e i lavoratori dei servizi ausiliari non vengono tutelati dalla clausola sociale e chi si aggiudicherà la gestione dell’ospedale non è obbligato a considerarne il riassorbimento e l’assunzione. Il bando è costruito con delle evidenti carenze che riguardano proprio i servizi non sanitari come le pulizie, le manutenzioni, la mensa, la lavanderia. Abbiamo invitato ASST a rettificare il bando”. Al momento Asst ha operato una rettifica parziale e “non è andata – prosegue Giusti – nella direzione da noi richiesta di una maggiore tutela dei dipendenti”.

Dove e come aderire alla petizione della Cgil

La raccolta firme prosegue nelle sedi della Cgil di Suzzara, Pegognaga, Gonzaga e San Benedetto Po così come nei mercati settimanali dei paesi interessati dal servizio dell’ospedale suzzarese – che serve un bacino di circa 70mila persone – dove sarà presente un banchetto per la raccolta.

Commenti
Antonella Nosari

Salve, ho letto l'articolo ed è in netto contrasto con quanto detto dai nostro collegio consiglieri comunali durante la giunta aperta ai cittadini organizzata c/o il cinema Dante, che con grande concitazione e con una piccola punta di risentimento hanno ribadito che le chiacchiere che circolavano sul presunto rischio di licenziamento delle maestranze e chiusura della struttura erano da considerarsi infondate; a chi credere a questo punto, all'amministrazione comunale o al sindacato?

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