Inquinamento atmosferico

Aria pesante a Mantova, ambientalisti in controtendenza: "Non c'entrano gli allevamenti"

Il Wwf Mantova punta il dito contro le emissioni di inquinanti rilasciate dal traffico e dalle centrali termoelettriche

Aria pesante a Mantova, ambientalisti in controtendenza: "Non c'entrano gli allevamenti"
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In Pianura Padana tira un'aria carica di veleni. In Lombardia, per correre ai ripari, la Regione ha diramato le misure temporanee di 1° livello in nove province, Mantova compresa, dove, negli ultimi cinque giorni, la percentuale di polveri sottili Pm10 ha superato la soglia di 50 μg/m3. Ma il nostro territorio non solo è compreso in questa grande cappa di smog, ma anzi gode purtroppo di un primato negativo: nel 2023, infatti, ha oltrepassato i limiti di polveri sottili per 62 giorni, peggior dato in Lombardia.

La domanda quindi sorge spontanea: dietro a questo scenario così tanto problematico, quali sono i fattori che incidono maggiormente sull'inquinamento atmosferico? Le emissioni derivanti da veicoli, impianti di riscaldamento e centrali termoelettriche rappresentano le cause primarie, ma in questo elenco non sarebbero da considerare così tanto incisivi gli allevamenti. Ad affermarlo, quasi a sorpresa, sono proprio gli ambientalisti del Wwf di Mantova.

Aria pesante a Mantova, per gli ambientalisti: "Non c'entrano gli allevamenti"

Tra le cause del cambiamento climatico molto spesso si fa riferimento agli allevamenti intensivi, le cui attività impatterebbero in maniera decisiva sui livelli di inquinamento dell'atmosfera. In tal senso, dato che in Pianura Padana e in particolare nelle campagne della provincia di Mantova si trova un altissimo numero di capi di bestiame tra bovini e suini, si tenderebbe a pensare che sia questa la ragione principale delle elevate concentrazioni di smog nell'aria.

La foschia di questi ultimi giorni su Mantova

Questa ipotesi, tuttavia, non solo viene respinta da Coldiretti, la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana, ma anche, quasi a sorpresa, non convince a pieno il Wwf. A spiegarne i motivi è Simone Massari, esponente della sezione di Mantova dell'organizzazione di protezione ambientale, il quale richiama l'aria pulita durante il lockdown per Covid-19, quando le stalle non si fermarono al contrario di traffico e industrie:

"Per cui si presume che le produzioni agro-zootecniche che qui sono così importanti non diano un contributo così significativo alle produzioni di polveri sottili e ossidi di azoto".

Simone Massari, esponente della sezione di Mantova dell'organizzazione di protezione ambientale, intervistato dalla Tgr Lombardia

Per gli ambientalisti del Wwf, invece, la causa principale del recente inquinamento atmosferico riguarderebbe le centrali termoelettriche:

"Se penso che Mantova da sola produce il 6% della produzione energetica nazionale proprio da questi impianti, è chiaro che abbiano delle emissioni importanti".

Elettrificazione dei trasporti pubblici e dei riscaldamenti, coibentazione degli edifici e ricorso all'idrogeno rappresentano la terapia suggerita del Wwf.

"Cercare di ridurre al minimo le fonti fossili perché sappiamo che è la combustione a generare questi inquinanti".

A queste dichiarazioni, poi, si aggiungono anche quelle di Fabio Mantovani, presidente della sezione di Mantova di Coldiretti, secondo cui  nelle scelte green vanno sostenute le piccole stalle:

"Noi negli ultimi anni abbiamo dimezzato le nostre emissioni e stiamo, comunque sia, continuando a investire sulle nuove cronologie, ma dobbiamo cercare di fare logistica per far sì che tutto il nostro refluo passi attraverso a impianti di digestione".

Fabio Mantovani, presidente della sezione di Mantova di Coldiretti, intervistato dalla Tgr Lombardia
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