Omicidio di Ostiglia: a far scattare la furia, il volume troppo alto della tv
L'amministrazione riflette sul fatto che negli ultimi anni sono stati smantellati servizi territoriali che possono far fronte a problematiche delicate e che spesso si consumano in silenzio.
Dopo il terribile omicidio verificatosi due sere fa ad Ostiglia, quando un 50enne ha accoltellato a morte il padre 75enne, la comunità di Ostiglia è sotto shock.
Ostiglia sotto shock
Ostiglia, piccolo paesino del basso Mantovano di 6515 anime, è ancora sotto shock per la notizia della morte di Mario Prandi, ostigliese di 75 anni ucciso a coltellate dal figlio Lorenzo, di 25 anni in meno. Una notizia che lascia senza parole per l'efferatezza del raptus con cui è stata tolta la vita all'anziano, in quell'appartamento di via Cristoforo Colombo. Tutti conoscevano la famiglia Prandi ed era noto che il figlio Lorenzo fosse tornato a casa del padre da circa un anno dopo aver perso il lavoro, ma nessuno si sarebbe mai aspettato un gesto del genere, apice di un profondo disagio.
Una tragedia scaturita da futili motivi. A far scattare la furia del figlio, pare sia stato il volume troppo alto del televisore. Un frangente, insomma, dietro al quale si celava probabilmente un disagio più profondo, un'acredine accumulatasi fra i due dopo i difficili mesi di convivenza: il padre lo aveva accolto con sé dopo la perdita del lavoro, una situazione di difficoltà di per sé complicata a livello personale.
L'amministrazione comunale parla di un problema alla base
Un disagio familiare che è cresciuto culminando nella maniera più tragica, una situazione che doveva forse essere seguita e gestita in maniera diversa. Non si da pace neppure l'Amministrazione comunale di Ostiglia che in un post pubblicato sulla pagina Facebook del comune pone l'accento sull'importanza di avere adeguati servizi territoriali per fronteggiare anche queste emergenze.
Una immensa tragedia ha colpito oggi la nostra comunità. Da stamattina ci pervade un profondo dolore per tutte le persone coinvolte e per non aver potuto evitare quello che e' accaduto. Questo ci porta ad una seria riflessione sul fatto che negli ultimi anni sono stati smantellati servizi territoriali che possano far fronte a problematiche delicate e che spesso si consumano in silenzio, all'interno di ambienti familiari. Manca una rete che possa fare prevenzione concreta. Di fronte a tragedie di questo tipo siamo tutti più vulnerabili. La nostra comunità oggi è molto provata, triste e incredula. Noi tutti ci stringiamo attorno alla famiglia, consapevoli che in questa vicenda ci sono solo vittime. Oggi perdiamo tutti. Ma facciamoci forza e restiamo uniti.