Tentata truffa al parroco ma lui non ci casca
Il sacerdote non cade nella trappola del sedicente “notaio” e contatta le forze dell’Ordine.
Tentata truffa al parroco che non crede al sedicente “notaio” e avvisa la Squadra Mobile.
Tentata truffa al parroco
Un parroco della Diocesi di Mantova, che esercita il suo ministero in provincia, è stato contattato, nei giorni scorsi, da un sedicente “notaio”, il quale lo avvisava che un parrocchiano aveva elargito, a favore della sua Comunità, una considerevole somma di denaro in forma di lascito.
La Postepay
Il sedicente “notaio” chiedeva al sacerdote di corrispondergli, su una carta prepagata Postepay, una certa cifra per poter sostenere le spese di registrazione del lascito e per far fronte alle tassazioni previste per Legge, fissando anche un appuntamento presso uno studio notarile, ovviamente inesistente.
Lui non ci casca
Il parroco, che non è caduto nel tranello, ha avvisato immediatamente la Squadra Mobile della Questura, che ora è sulle tracce degli autori di questo tentativo di truffa: gli stessi, peraltro, dai riscontri investigativi, risultano non nuovi a questo genere di attività criminale, talora purtroppo andata a segno, su tutto il territorio nazionale.
Mai fornire i propri dati
La raccomandazione della Polizia di Stato, rivolta ai Parroci e tutta la popolazione, è pertanto la seguente: nel caso in cui si venga contattati direttamente, o tramite telefonate, ovvero mediante mail, non si deve fornire alcun dato riguardante conti correnti personali o di enti, né vanno effettuati pagamenti, ma ci si deve immediatamente rivolgere alle Forze dell’Ordine.
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