Fontana: no al blocco spostamenti tra Comuni a Natale. E dà una tempistica per Lombardia in “zona gialla”
Continua a far discutere il decreto legge approvato nella notte a Roma.
Continua a far discutere il divieto di spostamento tra Comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno (1 gennaio), contenuto nel decreto legge approvato nella notte dal Consiglio dei ministri.
Fontana: no al blocco degli spostamenti tra Comuni a Natale
«Questo provvedimento deve essere eliminato»: è questa, in sostanza, la richiesta avanzata dalle Regioni all’Esecutivo. «Abbiamo ribadito come questa scelta crei una disparità di trattamento tra chi abita in grandi città e chi invece in piccoli comuni – ha sottolineato il presidente Attilio Fontana -. Queste limitazioni creano non poche difficoltà a tanti cittadini che si trovano nell’impossibilità di vedere parenti e incontrare nonni o genitori anziani. Esistono infatti situazioni di parenti che si trovano divisi da una linea di confine, pur trovandosi a 500 metri di distanza».
Rivedere il divieto
I governatori hanno quindi chiesto al premier Giuseppe Conte di rivedere il divieto. «Conte ha detto che valuterà l’approvazione di Faq che forniscano un’interpretazione più lasca della norma, ma credo che così si crei ulteriore confusione – ha aggiunto Fontana -. Abbiamo proposto quindi di valutare l’approvazione in Parlamento di un emendamento che modifichi il decreto legge. Si deve eliminare questa sostanziale e ingiustificata limitazione alla vita dei cittadini».
Lombardia "zona gialla"
Nel corso della conferenza stampa convocata questa sera al Pirellone (giovedì 3 dicembre 2020) il governatore lombardo è anche intervenuto in merito alla possibilità che la Lombardia diventi zona gialla prima di Natale. «Dovrebbe essere un passaggio automatico – ha specificato -. Se i numeri continueranno a essere quelli degli ultimi giorni dovremmo passare nella zona gialla l’11 dicembre, giorno in cui saranno trascorse le due settimane di stabilizzazione dei dati epidemiologici. È un passaggio automatico, che però deve essere concretizzato da un provvedimento firmato dal Ministro della Salute».
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