Edicolante mantovano non vende copie di Libero: "Non voglio fomentare l'odio"
L'uomo ha affisso un cartello all'esterno del proprio esercizio commerciale.
Edicolante mantovano si schiera contro il titolo di Libero che, nella giornata di ieri, ha suscitato pesanti polemiche a livello nazionale.
Edicolante mantovano "Oggi non vendo Libero"
Nella giornata di ieri si è scatenata una vera e propria bufera intorno al titolo di Libero: "Calano fatturato e Pil, ma aumentano i gay". Tante le reazioni, anche del mondo politico, a partire da Di Maio e Crimi che minacciano di togliere i fondi al noto quotidiano arrivando alle varie associazioni Lgbt. Anche l'Arcigay La Salamandra di Mantova ha pubblicato questo post sulla pagina Facebook.
Un edicolante di Marcaria ha preso una posizione ancora più radicale, affiggendo questo cartello fuori dal proprio negozio, nella giornata odierna:
"Per motivi diplomatici e per non fomentare odio inutile in questo mondo difficile, oggi in questa edicola non si vendono copie del quotidiano Libero".
Sul ripiano dedicato ai giornali il quotidiano fondato da Vittorio Feltri non c’era. E sui social, da tutta Italia, stanno arrivando messaggi di solidarietà verso l'edicolante. Nel frattempo, sempre facendo il quadro sulle reazioni nella Bassa, arriva anche una pesante decisione dal Bresciano, raccontata dai colleghi di BresciaSettegiorni.it. L’azienda monteclarense Ristora ha disdetto con effetto immediato la propria pubblicità su Libero. Attraverso un breve e succinto comunicato tipico dello stile di Luciano Pensante l'azienda ha reso noto:
"Abbiamo sospeso, con decorrenza immediata, la pubblicazione delle nostre inserzioni su Libero, in attesa di chiarimenti"
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