i dati dell'Asst

Oltre il 4% degli studenti mantovani ha avuto il Covid da settembre a oggi

Il 22% degli studenti è stato isolato nel corso dell’anno scolastico in corso.

Oltre il 4% degli studenti mantovani ha avuto il Covid da settembre a oggi
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Gli operatori del Gruppo Scuola, dislocati nelle sedi di Cremona e Mantova, effettuano attività di sorveglianza sanitaria in ambito scolastico attraverso un confronto continuo con i Dirigenti Scolastici, i Referenti Covid-19, gli RSPP e i Medici Competenti della Scuola per avviare azioni di “tracciamento dei contatti” e di ricostruzione della catena del contagio. L’attenzione è rivolta in particolare alla fascia di età scolare, alle famiglie degli alunni e a tutto il personale scolastico con la finalità di contenere il diffondersi del contagio isolando da subito le classi interessate. Il presente report è curato dagli operatori del Gruppo Scuola coordinati dalla Dott.ssa Laura Rubagotti e dall’Osservatorio Epidemiologico di ATS Val Padana diretto dal Dott. Marco Villa.

Analisi dei dati al 30 aprile

Con i 445 casi positivi di aprile, il numero di studenti contagiati ha superato – da settembre ad oggi – il 4% della popolazione scolastica mantovana. Nel mese di aprile i ragazzi più colpiti sono stati quelli che frequentano la scuola secondaria di secondo grado. Ad oggi il 22% degli studenti è stato isolato nel corso dell’anno scolastico in corso. Rispetto al mese di marzo, particolarmente critico nonostante le chiusure scolastiche, il mese di aprile ha visto isolare meno studenti (1987) a fronte di meno casi di positività (mediamente 104 a settimana). La situazione è quindi miglioramento, seppur lento.

Su 8.049 insegnanti 61 sono risultati positivi al Covid, lo 0,76%.

Andamento dati dal 01/09/2020 al 30/04/2021

Dal 1 settembre sono stati eseguiti quasi 43.000 tamponi a soggetti in età scolastica. Dopo il calo del numero di tamponi avvenuto verso fine anno, si è assistito ad un costante aumento dei casi e quindi dei test eseguiti fino ad arrivare ai 2700 tamponi nella settimana centrale di marzo, anche per effetto di una circolare regionale finalizzata al tracciamento delle “varianti” ad elevata contagiosità, a seguito della quale i contatti sono stati tracciati per i 14 giorni precedenti la positività e, per i contatti stretti, era obbligatorio avere un tampone negativo per poter terminare la quarantena. L’introduzione della “zona rossa” e la conseguente chiusura delle scuole di ogni ordine e grado hanno consentito la riduzione del numero dei contagi ed una rimodulazione delle
attività di contact tracing, con conseguente riduzione dei tamponi eseguiti, che nel mese di aprile sono stati mediamente circa 1200 a settimana.
Per monitorare ulteriormente l’andamento dell’epidemia in ambito scolastico, Regione Lombardia ha disposto dal mese di maggio fino alla fine dell’anno scolastico per tutti gli under 18 risultati positivi al virus SARS-CoV- 2, l’obbligatorietà all’analisi di sequenziamento per la ricerca di eventuali varianti. In caso di positività al tampone antigenico dovrà essere prenotato un successivo tampone molecolare con richiesta di genotipizzazione per la ricerca delle principali mutazioni del virus.

Complessivamente, come emerge dal grafico sottostante (Figura 2), i dati di incidenza (il numero di casi rapportato al numero di abitanti) confermano che l’andamento dell’epidemia nella scuola è sostanzialmente simile a quello della popolazione generale fino all’ultima settimana di aprile, quando si manifesta una piccola crescita della curva nella popolazione giovanile.
La figura 3 mostra come la curva dell’incidenza sia in decisiva decrescita soprattutto nelle persone con età superiore ai 65 anni, ma la decrescita inizia prima nelle fasce d’età che hanno ricevuto il vaccino prima (dagli 80 anni in su). Al contrario, la curva della popolazione scolastica decresce più lentamente.

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