I giovani incontrano le istituzioni

Al Fermi i vertici del Consiglio regionale: "Giovani, siate protagonisti del vostro futuro"

La scuola superiore mantovana ha ospitato l'ultima tappa del tour itinerante che ha visto il presidente Alessandro Fermi, insieme a colleghi e consiglieri regionali confrontarsi con gli studenti per individuare i loro sogni e bisogni

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Ultima tappa per “I giovani incontrano le Istituzioni. Sogni e bisogni tra democrazia e partecipazione”, il tour itinerante voluto dal Consiglio regionale della Lombardia che negli ultimi mesi ha scelto i capoluoghi ed in particolare le scuole, per inquadrare meglio le istanze giovanili indirizzando le iniziative legislative e incentivando la partecipazione alla vita pubblica. Ad ospitare l'appuntamento nella mattinata di oggi, venerdì 11 novembre, è stato l'istituto superiore E.Fermi, la cui preside Marianna Pavesi in apertura ha accolto la delegazione del Consiglio regionale lombardo e consegnato la platea dei ragazzi. A quel punto il direttore della Gazzetta di Mantova Gian Paolo Grossi, cui è stata affidata la moderazione dell'intero incontro, ha aperto i lavori e lo ha fatto lanciando la sigla Netweek con il video di Javier Zanetti che ha spronato i ragazzi a credere nei propri sogni.

Il commento del Presidente Fermi all'ultima tappa del tour

Le domande degli studenti del Fermi

Subito la voce del primo studente che si è focalizzato sui contenuti della legge quadro dei giovani. Nell’ articolo 1 di quest'ultima si dice che: “bisogna promuovere l’autonomia e il protagonismo dei giovani, anche attraverso il supporto allo sviluppo di capacità critiche, utili a orientare in modo consapevole le scelte negli ambiti di vita che li riguardano. La maggior parte delle volte la voce dei giovani viene fermata, spesso, anche dalle scuole, bloccando idee e libertà di espressione. Come si potrebbe far sentire la voce dei giovani senza essere fermati nell’immediato?"

In questo caso la risposta è arrivata da parte del presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi:

"Quando avevo 18 anni era molto più complicato far sentire la propria voce. Non esistevano i social network, oggi invece i giovani vivono una dimensione molto forte. Giovani che magari si sentono bloccati ma che in realtà possono davvero fare la differenza. Pensiamo, per esempio, messa in campo da Greta Thunberg sul fronte dell'ambiente. Al di là dei giudizi personali, è riuscita a condizionare le politiche a livello planetario. Quella giovanile è infatti una grande forza comunicativa che rappresenta un alto potenziale".

Il benessere dei giovani al centro delle considerazioni della studentessa Martina Pinotti che ha evidenziato come "Nell’articolo 1 viene proposto il benessere psico-fisico dei giovani, non sarebbe utile come primo approccio per i giovani sentirne parlare nelle scuole, ad esempio, proporre ai ragazzi un intervento sull’educazione alimentare? E perché nelle scuole non viene più svolta l’ora di educazione sessuale?".

A queste domande ha risposto la consigliera regionale Alessandra Cappellari:

"I disturbi legati all'alimentazione segnano un crescendo e l'attenzione da parte nostra è molto alta, visto i provvedimenti presi a livello normativo. L'ansia è un fattore determinante sulla quale sono stati proposti interventi. Sull'educazione sessuale ogni scuola agisce in autonomia, anche sulla base dei fondi di cui dispongono. E' possibile che ci siano scuole che decidano quali tematiche trattare ma è altrettanto possibile che siano i giovani a farne richiesta".

Gli strumenti di analisi dei giovani

Matteo Brinelli, studente, si è chiesto "Perché la Regione Lombardia ritiene che sia importante aiutare i giovani?". A tal proposito la consigliera regionale Paola Cortese ha detto:

"Tutte le istituzioni devono avere un forte senso di responsabilità nei vostri confronti. Sentire la vostra voce, ascoltare le vostre esigenze è fondamentale. Ogni amministratore deve saperle interpretare. Le rivoluzioni nella scuola le hanno fatte i giovani. Incontri come quello odierno vanno proprio in questa direzione".

Sulla trasversalità introdotta dalla legge nell'ambito delle politiche giovanili si è concentrato lo studente Alessandro Orlandi, cui il consigliere regionale Andrea Fiasconaro ha replicato spiegando quali sono gli strumenti messi a disposizione a livello locale per dare impulso ad azioni comuni.

"Le leggi sono scritte in un linguaggio che va decifrato - ha detto Fiasconaro -. Una delle ambizioni più innovative della legge sui giovani è mettere insieme tanti attori, la Regione, i Comuni, tutti coloro che hanno a che fare coi giovani. Il concetto  di trasversalità si traduce nelle misure e nelle politiche regionali. Parecchie volte in politica la mano destra non sa cosa faccia la sinistra. Servono azioni utili ma soprattutto coordinate. E' questa la via da seguire per indirizzare meglio le politiche giovanili".

Piergiorgio Tosi ha sottoposto il tema dell'efficacia della legge approvata dal Pirellone proprio a supporto dei ragazzi. "Nell’articolo 2 al punto 3 troviamo scritto che il piano ha validità triennale, cosa succede finito questo periodo? Si prevede un rinnovo dell’iniziativa post 2024? Quali sono i criteri per cui questo progetto possa essere definito efficace una volta concluso?".

Così quindi Fermi:

"Tutto ruota attorno alla partecipazione e alla risposte che i giovani sapranno dare. I giovani hanno bisogno di opportunità. Se questa legge riesce a cogliere queste esigenze, allora funziona. E' questo il criterio guida".

A fornire tutte le indicazioni utili sul Premio regionale giovani è stata inoltre la consigliera regionale Cappellari. Di osservatorio giovanile si è parlato poco dopo con la suggestione avanzata dalla studentessa Viviana: "Nell’articolo 4 viene presentato l’osservatorio regionale sulla condivisione giovanile, da dove vengono prese le informazioni e i dati sulla condizione, sui bisogni e sulle aspettative dei giovani?". A detta del consigliere Fiasconaro:

"Le leggi vengono fatte ma poi bisogna capire se funzionano. I contesti cambiano e il nostro compito è tenere aggiornata la legge specifica. C'è un ente regionale, Polis, che si occupa di analisi dei dati ed elaborazioni statistiche. Sui territori le Consulte, gli Informa-giovani e quant'altro svolgono un importante ruolo. L'invito è quello dunque di partecipare a questi soggetti, anche a livello territoriale per arrivare a migliorare questa legge. Chi metterà insieme i dati sarà poi la regione".

Autonomia abitativa

Toccato anche il tema dell'autonomia abitativa con la domanda di Giulia: "A quanti anni si ottiene l’autonomia abitativa? E quali vantaggi ha?. Su questo l'assessore alla Cultura del Comune di Goito Federica Baldini e il Consigliere Comunale del Comune di Volta Mantovana Simone Segna hanno dato il loro parere. Prima la Baldini:

"Prima di tutto bisogna parlare di autonomia economica. Quel che mi sento di dire è che bisogna avere un po' di pazienza. Se avessi 18 anni in un mondo come quello che stiamo vivendo, avrei personalmente difficoltà ad approcciarmi. E' un periodo in cui dovete tirare fuori le unghie, alzare la voce e battervi per quello in cui credete. In merito all'autonomia abitativa, quando avrete l'opportunità di avere un contratto di lavoro continuo e che vi renda autonomi quello sarà il momento giusto. Non sprecate le occasioni, vivete la vita del vostro Comune, entrate nelle associazioni".

Poi Segna:

"A 18 anni è presto parlare di autonomia economica. Col Governo Draghi lo Stato ha potuto fare da garante. Qualche spiraglio in questo senso si è aperto. L'esperimento Cereta 2 ha dato opportunità alle giovani coppie di trovare casa attraverso un patto con Comune e banche del territorio. Se la politica sa tradurre con concretezza le istanze anche le cose che sembrano più complesse si risolvono. Il potere è nelle mani dei giovani, che possono decidere sul proprio futuro, talvolta, semplicemente andando a votare".

Gli altri temi toccati

Del tema dei sussidi post diploma ha dato conto poco dopo la consigliera regionale Paola Cortese, la quale ha risposto alle domande poste dallo studente Lorenzo Parolini.

"Il 21% delle ragazze tra i 15 e i 34 anni non studiano né lavorano: questo è un fronte sul quale le istituzioni devono intervenire", ha ammonito quindi la Cortese.

Arianna si è posta dunque il tema del destino dell'Informagiovani. A fare il punto sulla storia di questa realtà l'assessore del Comune di Mantova Serena Pedrazzoli:

"Informa giovani è una realtà nata negli anni '60. In Italia si diffonde attorno agli anni '80 e risponde a esigenze territoriali. Nel 2007 nasce il coordinamento nazionale italiano dell'Informagiovani. Anci, l'associazione nazionale dei Comuni italiani, e il Comune di Mantova aderirono alla rete e ne furono i fondatori. Come Comune di Mantova, ora aderiamo alla rete provinciale. Ci siamo però interrogati rispetto a quale tipologia di Informagiovani ci sia bisogno. Uno spazio va creato, mantenuto, tenuto vivo. Serve la vostra collaborazione, la possibilità di avanzare proposte per evitare di creare un contenitore vuoto".

I risultati del sondaggio al Fermi

Sul finire della mattinata come consuetudine il momento del sondaggio, uno strumento interattivo che è servito a far emergere quali sono sogni e bisogni che accomunano i giovani mantovani, il tutto in relazione a diversi aspetti della vita: da quella pubblica a quella privata. Nell'ordine dell'75% la famiglia, seguita dagli amici (56%) e il denaro (48%), è risultata in cima alla classifica di ciò che i giovani reputano come importante nel corso della loro esistenza. E giocoforza lo è pure lo stipendio - secondo il 79% dei votanti - quale elemento centrale nella sfera lavorativa, dove i ragazzi ritengono altresì importante fare carriera (è il pensiero del 56% di loro). Più critico il fronte del volontariato. Un'attività a cui si dedica soltanto il 36% degli intervistati. La causa principale è quella della mancanza di voglia. Poco più del 53% degli studenti del Fermi sostiene inoltre che la politica possa incidere abbastanza sulla vita reale delle persone. Lo strumento di partecipazione preferito rimane quello del voto, per il 65% dei protagonisti del sondaggio. I temi economici, a detta degli stessi, rimangono prerogativa della politica stessa, è quanto sostiene il 75% di loro. Importante anche, per il 53%, ciò che viene fatto per l'ambiente e, per il 33%, nella sanità.

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