Riconoscimento famiglie arcobaleno: sfida al Ministro Fontana anche dalla Lombardia
La sindaca anti-Fontana più rappresentativa è sicuramente Stefania Bonaldi da Crema.
Resta sotto i riflettori la dibattuta questione riconoscimento famiglie arcobaleno. E contro il ministro leghista, in Lombardia sale alla ribalta il primo cittadino di Crema.
Riconoscimento famiglie arcobaleno
Il veronese Lorenzo Fontana, già europarlamentare e vicepresidente federale della Lega, oggi Ministro alla Famiglia e alle disabilità, è stato chiaro in più occasioni nel ribadire il suo pensiero:
Ma da Napoli a Torino continua la registrazione, sugli atti di nascita, dell’annotazione che attesta il riconoscimento dei bambini da parte di entrambi i genitori dello stesso sesso. E in Lombardia, la sindaca anti-Fontana più rappresentativa è sicuramente Stefania Bonaldi da Crema.
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Coppia di mamme
Come riporta il nostro GiornalediCremona.it, con un atto firmato nella mattinata di oggi come Ufficiale di Stato Civile dal sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, il Comune ha ricevuto la dichiarazione successiva di riconoscimento della seconda mamma relativa a un bambino di cui esisteva già la dichiarazione di nascita del primo genitore.
A differenza del caso precedente dei due papà, per i quali si trattava di trascrivere una sentenza straniera di cogenitorialità, nel caso odierno si parla di un bambino nato in Italia, ora riconosciuto come figlio di due mamme.
QUI LA STORIA COMPLETA DELLE DUE DONNE E LE PAROLE DELLA BONALDI
Prima di lei Appendino e De Magistris
I registri di Stato Civile di Torino sono già stati modificati per trenta bambini.
“Siamo orgogliosi che Torino sia stata la prima città italiana a consentire alle coppie omogenitoriali di veder riconosciuto il diritto ai loro figli di avere entrambi i genitori”.
Così la sindaca di Torino, Chiara Appendino del Movimento 5 Stelle. E dello stesso avviso anche Luigi De Magistris a Napoli:
“Un bimbo che nasce deve avere gli stessi diritti degli altri bimbi anche se ha due genitori dello stesso sesso perchè la Costituzione, nata dalla resistenza al nazifascismo, recita l’uguaglianza senza distinzione di sesso”