Regione, Lega: "Nuovi treni in arrivo, ma la sinistra viaggia su un binario morto"
La Regione ha messo sul piatto 1 miliardo e 600 milioni per l’acquisto di ben 176 convogli.
Debutteranno già nei primi mesi del 2020 i nuovi treni sulle linee ferroviarie della Lombardia. Si tratta del frutto di un impegno finanziario straordinario da parte della Regione, che ha messo sul piatto 1 miliardo e 600 milioni per l’acquisto di ben 176 convogli, che andranno a rimpiazzare gradualmente il vecchio materiale rotabile, che oggi ha un’età media di 32 anni.
Nuovi treni Caravaggio in arrivo
Obiettivo: diminuire i disagi dei pendolari lombardi, che giustamente chiedono di poter contare su un servizio efficiente in una delle regioni più imprenditoriali d’Europa. I nuovi “Caravaggio” garantiranno più comfort, più sicurezza e maggiore puntualità, in quanto diminuiranno sensibilmente le probabilità di guasti ai treni.
Così il gruppo della Lega a Palazzo Lombardia, in una nota:
Ma lo sforzo compiuto per rinnovare la flotta non basta. Occorre innanzitutto un significativo miglioramento della rete ferroviaria, gestita dallo Stato italiano attraverso la società RFI, che rappresenta il vero tallone d’Achille del sistema, la cui mancanza di manutenzione è la causa principale dei disagi vissuti ogni giorno da studenti, lavoratori e viaggiatori lombardi.
In secondo luogo è indispensabile che Trenitalia, socio al 50% di Trenord, rispetti gli accordi presi con Regione Lombardia e inizi finalmente a fare la propria parte per il rinnovamento del materiale rotabile. I mancati investimenti da parte dello Stato sono quindi alla base delle inefficienze del servizio.
Anche per questo le operazioni di propaganda condotte dal PD contro la Regione viaggiano su un binario sbagliato: quello della disinformazione. Ciò vale non soltanto per quanto riguarda la qualità del servizio, ma anche per quel che attiene la novità del biglietto integrato, già implementato nelle province di Milano e Monza Brianza.
Un’operazione che insieme a indubbi vantaggi sta portando anche giustificati motivi di insofferenza da parte degli utenti. Non solo un aumento delle tariffe, che grava sulle spalle di chi utilizza solo il treno, ma pesanti criticità sull’emissione e sul riconoscimento dei biglietti. Difficoltà imputabili alla sinistra e al Sindaco PD di Milano, che nonostante le legittime preoccupazioni espresse dalla Regione, ha voluto comunque affrettare i tempi di introduzione della tariffa integrata.