Reddito di cittadinanza in Lombardia: complementare a misure regionali già esistenti
"Il nostro obiettivo è garantire una risposta a tutti".
Reddito di cittadinanza: Lombardia approva delibera per renderlo complementare alle misure regionali già esistenti.
Reddito di cittadinanza Lombardia
Modificare il sistema delle politiche attive del lavoro e di inclusione sociale di Regione Lombardia allo scopo di renderlo complementare alle corrispondenti misure nazionali, attraverso meccanismi di dissolvenza e di integrazione, costruendo così un modello universale di politiche attive fruibili da tutti i disoccupati lombardi. Questo
l'obiettivo della delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro.
In Lombardia
La revisione ha anche la finalità di declinare il 'Reddito di Cittadinanza', in Lombardia, come misura di politica attiva per offrire maggiori possibilità di inserimento lavorativo dei suoi beneficiari, oltre le tre offerte di lavoro previste dalla sua disciplina. Allo stesso tempo, si consente ai disoccupati percettori di indennità di disoccupazione 'NASPI', anche da oltre 4 mesi, di accedere alla 'Dote Unica Lavoro' in sostituzione dell''Assegno di Ricollocazione', fino al 2021, destinato esclusivamente ai beneficiari del reddito di cittadinanza. Con queste modifiche, tutte le platee di disoccupati lombardi potranno fruire di un percorso di politica attiva.
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Sinergia con le politiche nazionali
Per i beneficiari del 'Reddito di Cittadinanza', la sinergia con le politiche nazionali viene rafforzata grazie alla possibilità di integrare con interventi formativi i servizi di assistenza intensiva all'inserimento lavorativo legati all'assegno di ricollocazione. Analoga possibilità di fruire di formazione è prevista per i disoccupati con minore bisogno di aiuto, che potranno contare su interventi di rafforzamento delle competenze, così da rendere più rapido l'inserimento lavorativo. Infine, sono stati riattivati gli interventi di politica attiva per l'assistenza e la cura di persone non autosufficienti, e quelli a favore delle forze armate e di pubblica sicurezza.
Dote Unica Lavoro
Guardando specificatamente alla 'Dote Unica Lavoro' è importante rilevare come questo strumento in Lombardia si confermi efficace nell'ambito dei risultati occupazionali: a conclusione della 'Fase 2', infatti, su 127.023 disoccupati che hanno fruito di percorsi di inserimento lavorativo, sono state avviate al lavoro ben 109.545 persone. La nuova 'Fase 3' ha già visto la presa in carico di circa 4.000 nuovi disoccupati. Le modifiche a 'Dote Unica Lavoro' si propongono di prevenire la disoccupazione di lunga durata e di valorizzare le esperienze lavorative e formative svolte dalla persona, promuovendone così l'occupabilità migliorando dunque gli obiettivi fin qui raggiunti.
"Abbiamo atteso l'approvazione definitiva della disciplina del 'Reddito di Cittadinanza', per poter adattare al meglio il nostro sistema di politiche attive. Il nostro obiettivo - ha affermato l'assessore regionale all' Istruzione, Formazione e Lavoro - è di offrire il migliore sistema di aiuto alla ricollocazione alla maggiore platea di cittadini lombardi. Confermiamo il nostro approccio di leale collaborazione con il ministero del Lavoro, ma non ci accontenteremo di vedere l'erogazione del 'Reddito di Cittadinanza' senza accompagnarlo con un serio impegno da parte dei nostri servizi al lavoro, pubblici e privati, nell'offrire percorsi di ricerca di un'occupazione. Aspettiamo ora di ricevere al più
presto dall'INPS la stessa lista che sarà spedita a Poste Italiane per l'emissione della card in cui sarà accreditata la prima mensilità del reddito. Da quello stesso giorno, ci impegneremo a convocare i suoi beneficiari per assisterli nella ricerca di lavoro: il nostro territorio darà il suo contributo nella valutazione dell'efficacia complessiva di questa nuova misura".
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