Pesci siluro, le Associazioni di pesca sportiva insorgono: “Gli animali pagano decenni di mal governo”

Una reazione durissima: "Questo è uno sterminio sistematico e organizzato".

Pesci siluro, le Associazioni di pesca sportiva insorgono: “Gli animali pagano decenni di mal governo”
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Contenimento dei pesci siluro, le Associazioni di pesca sportiva insorgono: “Gli animali pagano decenni di mal governo”. Sono una ventina le firmatarie di una lettera indirizzata all’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi dopo l’approvazione in Consiglio regionale di quella che non hanno esitato a definire uno “sterminio sistematico e organizzato di specie ittiche”.

La lettera-diffida

Non solo una lettera, ma una diffida vera e propria dall’operare un piano di contenimento di specie ittiche alloctone che, si trovano nelle nostre acque, a causa dell’azione umana: dall’inquinamento allo sfruttamento del suolo e delle risorse idriche e ogni altro male che affligge la componente ecologica.

Gli animali pagano le colpe del mal governo

“Pensare di migliorare l’ambiente e lo stato ecologico, uccidendo ciò che ancora riesce a sopravvivere, solo adducendo il pretesto che si tratta di specie non originarie dei nostri ecosistemi appare come una diretta contraddizione all’interpretazione letterale del Dlgs 152/2006 (Testo Unico Ambiente) che, non tutela la “malinconia” di una sparuta congrega di nostalgici pescatori, ma bensì tutela la vita ecologica in quanto bene inalienabile e indisponibile – si legge nella nota diffusa dalle Associazioni di turismo e pesca sportiva – Se “la vera prova morale dell’umanità, quella fondamentale, è rappresentata dall’atteggiamento verso chi è sottoposto al suo dominio, ossia gli animali”, l’agire uccidendo specie ittiche sopravvissute in nome della tutela ecologica è un paradossale e drammatico ossimoro.

Far pagare le colpe di decenni di assenza di vigilanza, inadeguatezza normativa, tutela dell’interesse imprenditoriale malsano e mal governo gestionale agli animali, spacciandola per “tutela ecologica” è un aberrazione del senso stesso del ruolo a cui lo Stato è chiamato”.

L’appello a Rolfi

L’art. 3 della “Dichiarazione universale dei diritti dell’animale” recita che “Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli”, ma ciò non intacca una volontà di un legislatore locale che, interpretando suggerimenti di una categoria di utopisti, crede che la violenza verso gli animali sia un atto legittimo se finalizzata a un irrealizzabile ripristino della fauna – proseguono – Inoltre, appare anche paradossale, che da un lato si osserva un Governo che vara leggi che intensificano le sanzioni verso le attività di bracconaggio ittico e verso chi abbatte fauna ittica e un ente locale che, forzando un concetto di autonomia mette in campo un azione finalizzata a uno sterminio.

Se “La grandezza di una Nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali” (citazione Mahatma Gandhi) l’esempio dell’azione che si osserva è tutt’altro che civile e degna. Questa missiva porta la firma di Movimento Gruppo Siluro e Nuova Saline Onlus, Associazioni del settore, in rappresentanza del mondo sano della pesca sportiva nazionale e molte altre, quotidianamente, si associano alle prime. L’invito e la preghiera verso l’assessore Fabio Rolfi è quello di rivalutare le sue decisioni in quanto uccidere ciò che ancora a fatica sopravvive nelle nostre acque, perché non è tutela ambientale, ma un atto crudele e iniquo”.

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