La Deputata mantovana Baroni (FI): "E' ora che lo Stato permetta alla Chiesa di celebrare la Messa con il popolo"
Le richieste della deputata di Forza Italia nata a Mantova.
Il Deputato della Repubblica Italiana, la mantovana Anna Lisa Baroni, in difesa dell'esercizio della libertà di culto della Fede Cattolica.
Il commento della Deputata mantovana Baroni
Ho ascoltato e accolto con sconforto, tra le tante carenze del decreto illustrato da Conte al Paese, verso le pseudo-libertà del 4 maggio 2020, che non è prevista la possibilità di tornare a celebrare la Santa Messa nelle nostre Chiese.
So bene che tra le carenze più evidenti del governo, spicca l’assenza di previsioni per le Famiglie italiane e per i bambini, che non torneranno a scuola il 4 maggio 2020 (pur mantenendo l’obbligo formativo online fino ai primi di giugno, se non sbaglio) e dei quali tante famiglie non sanno come potranno occuparsi, dato che pare scontato che non potranno essere affidati ai nonni, per reciproche esigenze di tutela.
Questa, di lasciare le Famiglie, senza una idea di cosa fare dal 4 maggio in poi dei loro/nostri bambini, mi sembra davvero una assenza totale di sensibilità, capacità di governo, distacco dalla realtà. Con buona pace della tanto sbandierata difesa della Famiglia da parte di questo premier, dei suoi ministri e dei suoi tanti super consulenti.
Sul tema ritorneremo come Forza Italia più e più volte per sollecitare pungolare e costringere il governo a dare indicazioni alle Famiglie Italiane.
"Difendere la libertà di culto della Fede Cattolica"
Oggi mi preme difendere la libertà di culto della Fede Cattolica, come Italiana e come cattolica praticante.
Da mesi, ci siamo di buon grado assoggettati alla pratica religiosa da remoto, per il bene del Paese. Le mie domeniche di solitudine, lontano da mia figlia e dai miei anziani e pur attivissimi genitori, sono trascorse con il conforto della Santa Messa celebrata da Mons. Vescovo di Mantova Marco Busca, attraverso l’ascolto garantito dai moderni mezzi di comunicazione. Le omelie del nostro Vescovo Marco sono state, ogni domenica, un messaggio di ottimismo e di profondo e pedagogico insegnamento delle Sacre Scritture, sempre calate nel nostro contesto di sofferenza e privazione.
Ma la Santa Messa da remoto non è che un palliativo (anche se salvifico e prezioso) ed è ora che lo Stato, permetta alla Chiesa “di celebrare la Messa con il popolo”, come rivendica la Conferenza Episcopale Italiana nel suo comunicato di ieri sera. Ho letto attentamente il testo diffuso dalla CEI dopo l’annuncio del premier Conte. E’ un comunicato con il quale, con parole severe ma giuste e tutte condivisibili, i Vescovi italiani richiamano la Presidenza del Consiglio e il Comitato tecnico – scientifico a distinguere e rispettare le reciproche responsabilità che sono, per la Chiesa, tra le altre, quella di “organizzare la vita della comunità cristiana, nel rispetto delle misure disposte, ma nella pienezza della propria autonomia”.
Sembravano esserci speranze
Tanto più che, si evince chiaramente dal testo del comunicato, le settimane che hanno preceduto questo ulteriore e incomprensibile protrarsi del divieto di celebrazione della Santa Messa, sono state dedicate dalla CEI a negoziati e interlocuzioni con proposte al governo di “Orientamenti e Protocolli” con cui affrontare la fase transitoria in pieno rispetto delle normative vigenti. E da interviste rilasciate dal Ministro Lamorgese, sembravano aprirsi spiragli di speranza per noi cattolici.
Come ho detto nelle prime righe di questo intervento, sono consapevole delle preoccupazioni e delle incertezze che tutti viviamo in questi mesi difficili e dolorosi, che io stessa ho dedicato e sto dedicando a formulare proposte emendative per il miglioramento della azione governativa, ma spero che i miei concittadini accolgano questa critica a sostegno della Fede e della Pratica religiosa Cattolica, facendola propria. Non possiamo accettare, nel silenzio, questa ingiusta privazione e non dobbiamo accettare di vivere in un Paese nel quale la tutela della libertà di culto, costituzionalmente garantita, non viene rispettata da chi ha l’onore e l’onere di governarci.
(Foto di copertina tratta dal profilo Facebook della Deputata Baroni)