Mozione approvata

La battaglia della consigliera regionale mantovana Cappellari: "Meno impianti fotovoltaici a terra, rovinano le campagne"

La leghista originaria di Castiglione delle Stiviere chiede al Governo una regolamentazione più chiara

La battaglia della consigliera regionale mantovana Cappellari: "Meno impianti fotovoltaici a terra, rovinano le campagne"
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La consigliera suggerisce l’uso delle aree dismesse, i tetti dei capannoni industriali e i parcheggi per l’installazione degli impianti.

La battaglia della consigliera Cappellari

Una mantovana in prima linea contro gli impianti fotovoltaici a terra. È Alessandra Cappellari, consigliera in Lombardia della Lega originaria di Castiglione delle Stiviere, che ha firmato una mozione approvata martedì 1° luglio 2025 dal Consiglio Regionale.

Cappellari

La richiesta al Governo è quella di una moratoria urgente sull’installazione di impianti FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) su aree agricole e nasce come risposta alla recente sentenza del TAR del Lazio del 13 maggio che ha di fatto eliminato alcuni vincoli alla realizzazione di impianti fotovoltaici anche in zone di pregio ambientale e paesaggistico.

"Meno impianti fotovoltaici a terra, rovinano le campagne"

Una decisione che, secondo Cappellari, apre le porte a un far west normativo con effetti potenzialmente devastanti anche per i territori della provincia di Mantova, ricchi di aree rurali e coltivazioni di eccellenza.

La Regione Lombardia – ha spiegato Cappellari – chiede una regolamentazione chiara: la corsa all’energia pulita non può avvenire a scapito delle nostre campagne. Serve una moratoria degli iter autorizzativi in attesa dell’adeguamento del decreto ministeriale per evitare che ettari di suolo agricolo vengano compromessi irreversibilmente”.

In cosa consiste la mozione

Al centro della mozione ci sono alcuni paletti fondamentali: limiti di superficie per gli impianti, garanzie fideiussorie per il corretto smantellamento e ripristino dei terreni a fine vita degli impianti, compensazioni economiche ai comuni coinvolti e un rafforzamento del ruolo degli enti locali nei processi autorizzativi.

La consigliera suggerisce infine l’uso delle aree dismesse, i tetti dei capannoni industriali e i parcheggi per l’installazione degli impianti.