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Dopo giorni di caos, la Regione azzera i vertici di Aria. Fontana: «Chiesto un passo indietro»

In caso contrario Fontana ha fatto sapere che disporrà l’azzeramento del Cda, affidando la gestione della società al direttore generale Lorenzo Gubian.

Dopo giorni di caos, la Regione azzera i vertici di Aria. Fontana: «Chiesto un passo indietro»
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I vertici di Aria Spa saranno azzerati. La notizia è arrivata al termine di giorni alquanto burrascosi, durante i quali si sono moltiplicati i rischi di dover buttare dosi di vaccino anti-Covid a causa delle mancate convocazioni a Como, Cremona e in Brianza degli over 80 e delle altre persone aventi diritto.

«Ho chiesto ai membri del Cda di Aria di fare un passo indietro – ha comunicato il presidente Attilio Fontana -. In caso contrario disporrò l’azzeramento dello stesso affidando al direttore generale Lorenzo Gubian, di recente nomina, la guida della società».

Come riporta Prima Bergamo, Fontana ha però respinto le accuse al “modello Lombardia”, spiegando che le criticità registrate nel fine settimana fornirebbero «un’immagine distorta dei risultati che ad oggi abbiamo raggiunto. Il totale delle vaccinazioni in Lombardia è pari a 1 milione 231 mila 413 individui».

Le vaccinazioni somministrate agli over80 sarebbero pari a 322.568, cui se ne aggiungono ulteriori 60 mila nelle Rsa. «La percentuale di chi ha ricevuto una dose, tra gli over80 che hanno aderito, circa 600 mila, supera di gran lunga il 50% in linea con ciò che accade nel resto del Paese – ha sottolineato il governatore -. Più in generale in tutta Italia sabato (20 marzo) sono state inoculate 120 mila dosi. Di queste, in Lombardia ne sono state inoculate 30 mila, ossia un quarto di tutte le vaccinazioni del Paese».

Si passa a Poste Italiane

Regione Lombardia affiderà il servizio di prenotazione e convocazione a Poste Italiane. A confermarlo è stato il leader della Lega Matteo Salvini, interpellato al centro Avis di Lambrate.

«Non sono più ammesse incertezze – ha affermato -. Se qualcuno ha sbagliato, ha rallentato o non ha capito, paga, viene licenziato e cambia mestiere, come accade in qualsiasi impresa privata. L’obiettivo è correre. Entro la settimana dovrebbe arrivare Poste».

Regione Lombardia contro se stessa

A scagliarsi contro Aria spa, in passato già fortemente criticata dal consulente della campagna vaccinale Guido Bertolaso, era stata l’assessore al Welfare e vicepresidente regionale Letizia Moratti. «Per il buon proseguimento della vaccinazione le cose che non funzionano vanno cambiate e su Aria Lombardia servono decisioni rapide e drastiche – aveva scritto domenica (21 marzo) su Twitter -. I cittadini non devono pagare le inefficienze della burocrazia, Regione Lombardia deve loro offrire soluzioni e non problemi. Vacciniamo».

Un’uscita che non lasciava presagire un futuro roseo per la centrale acquisti del Pirellone, alla quale però non erano seguite altre prese di posizioni ufficiali all’interno della giunta regionale lombarda.

Cos’è Aria

Aria è una società regionale nata nel 2019 dall’unione di Arca (l’Agenzia regionale centrale acquisti), Infrastrutture Lombarde Spa e Lombardia Informatica Spa. Tra i suoi ideatori c’è il leghista Davide Caparini, assessore regionale al Bilancio, assessorato a cui Aria fa diretto riferimento. Gestendo il “backoffice” della Regione – forniture, acquisti, sistemi informatici – Aria lavora molto spesso sottotraccia, ma anche a causa della pandemia, negli ultimi mesi si è cominciato a parlarne e non sempre bene.

Prima per la gestione delle forniture dei Dpi, la scorsa primavera. Poi per il caso “camici”. Più recentemente, per le prenotazioni della campagna vaccinale, della quale Aria gestisce la parte informatica.

Errori su errori

Fin dall’inizio della campagna vaccinale si è infatti sentito parlare di inefficienze sia nel sistema di prenotazione, sia in merito all’invio degli sms di conferma. Migliaia di anziani non hanno ricevuto alcun avviso contenente orario e luogo in cui dovevano recarsi, nonostante medici e infermieri fossero già pronti a somministrare le dosi.

Ma ci sono anche stati episodi di anziani ultraottantenni mandati in trasferta a chilometri di distanza da casa per ricevere il vaccino. Esemplare il caso di alcuni over80 che rischiavano di essere mandati da Lecco a Sant’Omobono.

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