Durante il Consiglio Regionale, Alessandra Cappellari (Lega) ha ribadito l’impegno della Giunta Fontana sulla questione della ex cava di Marmirolo. La Regione sta rivedendo il piano rifiuti introducendo criteri più severi per le discariche nelle aree di confine (Foto di copertina: immagine di archivio)
Discarica amianto a Marmirolo
La questione della possibile discarica di amianto nella ex cava di Marmirolo torna al centro del dibattito politico lombardo. Durante la seduta odierna (4 novembre 2025) del Consiglio Regionale, la consigliera leghista Alessandra Cappellari, segretario del Consiglio, ha sottolineato l’attenzione della Regione sulla vicenda e l’impegno della Giunta Fontana a seguire con rigore l’iter amministrativo in corso.

L’intervento dell’assessore Maione
In risposta a una specifica interrogazione, l’assessore all’Ambiente Giorgio Maione ha confermato la volontà dell’esecutivo regionale di procedere con una revisione complessiva del Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR). Maione ha ricordato l’approvazione, lo scorso 28 luglio, della delibera di Giunta n. 4838, che recepisce le proposte di modifica del piano nell’ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) avviata nel settembre 2024.
Secondo la nuova impostazione, per le discariche situate entro 10 chilometri dal confine con altre Regioni o Province autonome, devono essere presi in considerazione anche i criteri localizzativi adottati nei territori confinanti. Tali criteri – anche se penalizzanti – avranno valore di parametri restrittivi per la realizzazione di nuovi impianti.
“Lo stesso Assessore Maione ha chiarito come le proposte sul tema presentate dal collega Carra del PD si siano rivelate propagandistiche e tecnicamente inefficaci a fermare la procedura autorizzativa”, prosegue Cappellari.
“Al contrario, come Lega proseguiamo in un’azione sinergica tra Regione e Roma: ricordo che ho presentato e fatto approvare il mese scorso una Proposta di Legge al Parlamento che restituisce una pianificazione responsabile e coordinata ai territori di confine, a garanzia dell’ambiente e delle comunità locali”, conclude Cappellari.