La Lombardia approva la dermopigmentazione post-mastectomia, un intervento che completa la ricostruzione mammaria migliorando estetica e benessere psicologico delle pazienti. Gli interventi saranno sicuri, ospedalieri e subordinati al nulla-osta dell’oncologo.
Dermopigmentazione post-mastectomia
La Commissione Sanità del Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato ieri, giovedì 2 ottobre 2025, una mozione dedicata alla dermopigmentazione mammaria post-mastectomia, proposta dalla mantovana Alessandra Cappellari (Lega), Consigliere Segretario del Consiglio Regionale, e relazionata da Gigliola Spelzini (Lega), Presidente dell’Intergruppo a sostegno dei pazienti oncologici. Il testo era stato presentato in aula lo scorso dicembre e ora riceve il via libera ufficiale.
Il carcinoma mammario
“Il carcinoma alla mammella è il tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne in Italia, con quasi 56mila nuovi casi stimati nel 2023”, ricordano Cappellari e Spelzini. Grazie a screening, prevenzione e terapie sempre più efficaci, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è oggi dell’88%.
Tuttavia, spiegano le consigliere, la guarigione clinica non basta:
“È fondamentale anche un pieno recupero della qualità della vita. La dermopigmentazione dell’areola completa la ricostruzione chirurgica non solo sul piano estetico, ma anche psicologico, aiutando le pazienti a superare il senso di mutilazione e a ritrovare autostima e armonia corporea”.

Percorso sicuro e controllato
Gli interventi saranno eseguiti esclusivamente in contesto ospedaliero, da operatori appositamente formati, e solo dopo il nulla-osta dell’oncologo responsabile della paziente. La procedura si inserisce dunque in un percorso clinico sicuro, condiviso e controllato, concordato all’unanimità in Commissione.
Campagne informative
Il passo successivo coinvolgerà le ASST per le convenzioni necessarie e Regione Lombardia per l’organizzazione di campagne informative, di sensibilizzazione e di sostegno economico.
“Si tratta di un risultato importante per restituire serenità e sicurezza a tante pazienti oncologiche”, concludono Cappellari e Spelzini.