De Corato, stretta sul narcotraffico

L'utilizzo di nuove tecnologie al centro della strategia del Pirellone.

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L’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato studia le soluzioni migliori per fermare lo smercio di sostanze stupefacenti che attanaglia i polmoni verdi della nostra Regione.

Tecnologia al centro

Accanto all’aspetto sanitario, di cui si sta occupando la Prefettura, una delle ipotesi che sta prendendo in seria considerazione De Corato  riguarda l’utilizzo di droni. Da qui l’invito ai sindaci che amministrano le aree più colpite:  “Munitevi di droni: così ognuno può fare la propria parte per fermare gli spacciatori”, afferma.

“Oltre alle misure di carattere sanitario – riconosce poi il titolare alla sicurezza pubblica -, che evidentemente mettiamo in campo quali protagonisti della materia, non ritengo che il problema si possa risolvere solo con interventi di tipo medico. Serve un’operazione di contrasto più marcata”. Lo stesso spiega quindi la ricetta per contrastare senza mezzi termini il fenomeno: “Monitor, telecamere e pattugliamenti dei vigili: sono questi gli strumenti incisivi che, a Milano, sono serviti a salvare i nostri parchi dai malviventi”. 

La situazione dei parchi

Sotto lente di De Corato sono finite diverse situazioni: “Abbiamo recintato il Parco delle Basiliche, che ospita mamme e bambini, piazzato telecamere al Parco Sempione, con un incremento della presenza di vigili in bicicletta. salvato dal degrado il Parco Alessandrini, in zona Corvetto. Siamo intervenuti anche sul parco Delle Cave, il polmone urbano più grande d’Italia”. Da Regione Lombardia filtra anche preoccupazione per gli 8mila ettari del Parco delle Groane.

“Lì prospettiamo l’introduzione di droni come accaduto nel caso di un sindaco che spesso va a ‘caccia’ di spacciatori. Grazie a droni e poliziotti, lui li riesce a fermare”, aggiunge infine De Corato.  Un assessorato, quello da lui guidato, che sta ponendo un occhio di riguardo anche a ciò che accade negli alloggi popolari gestiti da Aler, che si accingono ad ospitare, provincia dopo provincia, uno sportello d’ascolto “per fornire un supporto ulteriore di controllo del vicinato”.

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