Butti: "Ecco come vogliamo modernizzare il Paese"
Il sottosegretario all’innovazione ha incontrato imprenditori e manager del territorio, spiegando le azioni del Governo: sviluppo della rete, semplificazione normativa, tutela dei dati, formazione della pubblica amministrazione, sostegno alle imprese
"Ringrazio Netweek che mi permette di spiegare quello che vogliamo fare nei prossimi 5 anni. Abbiamo ereditato una situazione molto impegnativa, sono stati fatti degli errori rispetto al Pnrr e stiamo cercando di porvi rimedio".
Così ha esordito il senatore Alessio Butti, sottosegretario del Governo Meloni con delega all’innovazione, durante l’incontro con imprenditori e manager del territorio presso il ristorante La Salette di Verderio (Lc), venerdì 27 gennaio.
Video generico sulla visita con intervista a Butti (da mettere all'inizio):
Butti: "Ecco come vogliamo modernizzare il Paese"
"Uno dei ritardi riguarda l’implementazione della rete: sarà difficile raggiungere l’obiettivo di cablare tutto il Paese per il 2026 - ha spiegato il sottosegretario Alessio Butti a imprenditori e manager del territorio invitati dal nostro gruppo editoriale - Si tratta di un problema che investe tutti, imprese e famiglie. Dobbiamo prevedere incentivi per gli operatori e semplificazioni burocratiche. Il 5G non è pensato per vedere meglio i film sul telefonino ma come strumento abilitante per le imprese".
Dopo questa introduzione, come accade sempre in questi incontri organizzati da Netweek, il sottosegretario ha ascoltato domande e considerazioni degli stakeholder territoriali, sollecitati dal nostro direttore editoriale Giancarlo Ferrario.
Tra gli ospiti anche operatori del settore, come Eolo: Giulio Ravizza, chief marketing & communication officer della società nata a Busto Arsizio e che quindi si dedica proprio ai piccoli territori, ha chiesto come è stato passare dall’opposizione al governo del Paese.
"Certamente non facile - ha risposto Butti - ma vogliamo dimostrare coerenza tra quello che abbiamo detto in passato e quello che stiamo facendo adesso".
Un esempio è la rete unica nazionale: per il sottosegretario non sono in discussione la concorrenza e il mercato, ma la rete deve essere a gestione pubblica - che non vuol dire statalizzarla - perché bisogna garantire la tutela dei dati che attraversano la rete.
Digitalizzazione della pubblica amministrazione e Industria 4.0
Dario Denni, regulatory consultant di Opiquad, apprezza la semplificazione normativa che il Governo vuole attuare e sollecita nel far conoscere e unire realtà 100% italiane, come Opiquad, ma che sono eccellenze del settore e che possono aiutare a superare le criticità della nostra rete. Per Luca Laroni, regional pubblic affairs Nord Italia di Vodafone, oltre alle infrastrutture mancano anche le competenze per affrontare il salto tecnologico, soprattutto nella pubblica amministrazione. Problema confermato da Butti, che il Governo sta affrontando attraverso la piattaforma padigitale2026.gov.it e un team di account che spiegano ai sindaci le opportunità della digitalizzazione.
Sull’industria 4.0 si è soffermato Gianni Caimi, presidente Assolombarda della sede di Monza e Brianza, chiedendo che il Governo non azzoppi il credito di imposta. E Butti ha voluto sgombrare il campo da un equivoco: è vero che il credito d’imposta per l’industria 4.0 è stato ridotto ma perché è stata applicata l’ultima legge di bilancio dell’ultimo Governo Conte. "Per noi l’automazione è fondamentale e contiamo di aumentare gli incentivi con la prossima Manovra" ha assicurato il sottosegretario.
Semplificazione normativa, formazione e Olimpiadi invernali
Luigi Pescosolido, general manager Rapitech e consigliere Api Lecco-Sondrio, ha suggerito di partire da azioni semplici, come dotare tutti gli italiani di una Pec - posta elettronica certificata - per comunicare con la pubblica amministrazione senza dover andare di persona negli uffici, perdendo tempo. In effetti, Butti ha confermato che l’obiettivo del Governo è la digitalizzazione di tutti gli atti e delle relative notifiche, lasciando ovviamente la possibilità di rigenerare i documenti in versione cartacea.
Gigi Gianola, direttore strategico delle vendite Gi Group e vicepresidente Fondazione Gi Group, ha posto l’attenzione sul mercato del lavoro, sulla mancanza di manodopera specializzata nella posa della fibra ottica e chiedendo maggiore attenzione ai percorsi di orientamento. In effetti la formazione è un problema serio, ha ammesso Butti, e il governo ci sta lavorando coinvolgendo tutti i Ministeri interessati.
Soffriamo un gap infrastrutturale e non solo dal punto di vista digitale, ha sottolineato Eugenio Messa, general manager di Metalfar, ma per risolvere questi problemi servono continuità e risposte concrete. A questo proposito, Butti ha ricordato che le Olimpiadi invernali del 2026 possono essere una grande occasione, che potrà lasciare opere utili sul nostro territorio. E ha sollecitato gli operatori turistici a sfruttare al meglio questo evento.
Sui problemi burocratici relativi all’identità digitale si è soffermato Alberto Arrighi, responsabile dei rapporti istituzionali di QC Terme. Butti, oltre che nel riaffermare la necessità di arrivare a un’unica identità digitale, ha confermato la volontà di semplificare la normativa con un Testo unico dell’innovazione.
5G e Pnrr, due strumenti utile da capire meglio
Marco Brivio, fondatore Mgh Systems, e Marco Campanari, amministratore delegato di Cicsa e rappresentante Piccola Industria Confindustria Lecco e Sondrio, hanno ribadito la necessità per le aziende di una connessione adeguata e hanno chiesto che fine abbia fatto il 5G di cui si è tanto parlato. E Benvenuto Pogliani, head of IoT Ecosystem Business Development di Haier Europe, ha ricordato l’estrema importanza della connettività per i milioni di elettrodomestici IoT che Haier installerà nei prossimi anni e l’integrazione cloud con la rete elettrica per ottimizzare i consumi. Il sottosegretario Butti ha quindi spiegato il problema dell’ultimo tratto tra la rete garantita da Open Fiber, che posa la fibra ottica, e l’utente finale, che per contratto non è garantito e su cui bisogna intervenire. Inoltre, purtroppo il 5G si è fermato a causa degli operatori, ma per il Governo resta un passo fondamentale per una connessione migliore, soprattutto per le imprese.
Infine, c’è chi vuole crescere e provare ad approfittare delle opportunità messe in campo dalle istituzioni, ad esempio attraverso il Pnrr, ma come ha testimoniato Walter Fontana, presidente Fontana Group, è difficile muoversi in certi ambiti e così gli unici che crescono sono i consulenti esperti di questi temi. Butti ha sottolineato che l’attuale Pnrr è la seconda versione, migliorata dal governo Draghi rispetto alla prima realizzata dal secondo governo Conte. Ma può essere ancora migliorato.
Ha chiuso la "chiacchierata" Alessio Laurenzano, amministratore delegato di Netweek, che ha rinnovato l’impegno del nostro gruppo editoriale nel raccogliere le sollecitazioni dal territorio e fare da ponte con il mondo delle istituzioni.