A rischio la riapertura degli impianti da sci, il Cts: “Non ci sono le condizioni”
Doccia gelata alla vigilia della data decisa per la ripartenza del settore turistico invernale.
Il comitato tecnico scientifico gela le speranze alla vigilia della riapertura degli impianti da sci: “Non ci sono le condizioni” fa sapere e conclude “ la decisione spetta alla politica”.
Riapertura impianti sciistici, “Non ci sono le condizioni”
Oggi, domenica 14 febbraio 2021, il Cts boccia la tanto attesa riapertura degli impianti sciistici decisa da Regione Lombardia per domani come sancito da un'ordinanza firmata dal Governatore Attilio Fontana.
Motivo della bocciatura sono le mutate condizioni epidemiologiche causate dalla diffusa circolazione delle varianti virali del Covid, “allo stato attuale non si possono allentare le misure restrittive, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale – Così ha risposto il Cts alla richiesta del ministro della Salute Roberto Speranza di “rivalutare la sussistenza dei presupposti per la riapertura dello sci, rimandando al decisore politico la valutazione relativa all’adozione di eventuali misure più rigorose”.
Circolano le varianti del Covid
Un’analisi condotta in 16 regioni e province autonome ha svelato la presenza delle varianti nell′88% delle regioni esaminate, con percentuali comprese tra lo 0 il 59%. Alla luce di ciò lo studio raccomandava di “intervenire al fine di contenere e rallentare la diffusione, rafforzando e innalzando le misure in tutto il paese e modulandole ulteriormente laddove più elevata è la circolazione, inibendo in ogni caso ulteriori rilasci delle attuali misure in atto”.
Regione: “Non avrebbe senso”
Immediatamente è arrivata la replica di Massimo Sertori, assessore alla Montagna di Regione Lombardia.
"Ricciardi - ha spiegato Sertori - dice che non ci sono più le condizioni per l'apertura degli impianti di risalita. Ricordo che solo una settimana fa il Cts aveva approvato le linee guida proposte dalle Regioni per l'apertura in sicurezza. Rammento pure che tale documento contiene già forti limitazioni. E i gestori degli impianti si sono organizzati di conseguenza per l'apertura a partire dal 15 febbraio, così come previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (dpcm)".
"Fare un provvedimento - ha aggiunto Sertori - che blocca tutto a un giorno dall'apertura significherebbe creare un danno davvero ingente alle società di gestione delle attività che intanto hanno assunto personale e organizzato l'apertura. Ma il fatto metterebbe perfino in discussione la credibilità di uno Stato che ieri ha detto una cosa e che oggi afferma il suo contrario".
"Per questo - ha concluso l'assessore alla Montagna - spero vivamente che alla fine prevalga il buonsenso e la Politica intervenga esercitando la propria funzione".