ECONOMIA

Iveco passa a Tata Motors: il gruppo indiano acquisisce la storica azienda italiana per 3,8 miliardi

A Suzzara cresce l’incertezza per 2.500 lavoratori: sindacati e istituzioni vigilano sul futuro occupazionale e industriale

Iveco passa a Tata Motors: il gruppo indiano acquisisce la storica azienda italiana per 3,8 miliardi
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La vendita della divisione veicoli commerciali di Iveco a Tata Motors mette sotto pressione lo stabilimento di Suzzara, che impiega circa 2.500 lavoratori. Sindaco, sindacati e Regione Lombardia chiedono chiarezza e garanzie per il futuro occupazionale e industriale del territorio.

Iveco passa a Tata Motors

Dopo settimane di indiscrezioni, è ufficiale: Iveco, storico produttore italiano di furgoni, camion e autobus, entra nel portafoglio del gruppo indiano Tata Motors, che ha messo sul piatto 3,8 miliardi di euro per rilevarne l’intera divisione veicoli commerciali. L’operazione, che dovrebbe concludersi entro la metà del 2026, prevede inoltre la separazione della divisione Difesa, che sarà ceduta a Leonardo per 1,7 miliardi. In totale, il valore complessivo delle due operazioni raggiunge i 5,5 miliardi di euro.

Exor, la holding della famiglia Agnelli, che detiene poco più del 27% del capitale di Iveco, incasserà circa 1,5 miliardi di euro dall’operazione. Con la cessione, Iveco lascerà la Borsa di Milano pur mantenendo la sede principale a Torino. L’Opa volontaria sarà promossa da una nuova società di diritto olandese interamente controllata da Tata Motors.

Incertezza per 2.500 lavoratori

La notizia ha colto di sorpresa la comunità di Suzzara, dove lo stabilimento Iveco impiega circa 2.500 lavoratori diretti e, con l’indotto, arriva a coinvolgere 7.500 persone. Il sindaco Alessandro Guastalli ha espresso preoccupazione per la modalità con cui l’operazione è stata comunicata, ovvero solo tramite la stampa, promettendo vigilanza costante sull’evolversi della situazione.

La fusione tra Iveco e Tata Motors darà vita a un colosso nel settore dei veicoli commerciali, con vendite annue superiori a 540.000 unità e ricavi complessivi stimati attorno ai 22 miliardi di euro. Il mercato sarà distribuito principalmente tra Europa (50%), India (35%) e Americhe (15%), con interessanti prospettive di crescita anche nei mercati emergenti di Asia e Africa.

Il governo italiano guarda con favore

Il governo ha accolto positivamente la notizia, definendo l’operazione "una importante opportunità di crescita per Iveco e i suoi lavoratori". Viene inoltre sottolineato il valore strategico del rapporto con l’India, partner fondamentale per l’Italia, e la coerenza della vendita della divisione Difesa con la strategia di valorizzazione di poli produttivi eccellenti in settori correlati.

Sindacati in allarme

Dal fronte sindacale emergono invece forti preoccupazioni. La Fiom denuncia la mancanza di un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali e accusa Exor di perseguire esclusivamente obiettivi finanziari a scapito del tessuto industriale italiano. Anche la Fim chiede un intervento immediato del governo per salvaguardare la storica radicazione nazionale di Iveco. La Uilm segnala la necessità di vigilare soprattutto in relazione alle sfide ambientali e normative che gravano sul futuro dell’industria europea dei veicoli commerciali.

Regione Lombardia pronta al dialogo

L’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, Guido Guidesi, ha espresso la disponibilità a incontrare i rappresentanti di Tata Motors per ottenere rassicurazioni sul mantenimento dell’occupazione e sull’investimento industriale nei siti lombardi. Guidesi ha ribadito la fiducia nelle potenzialità produttive e tecnologiche degli stabilimenti regionali, auspicando un piano industriale solido e ambizioso.

“Incontreremo i rappresentanti di ‘Tata Group’ per capire le loro intenzioni dal punto di vista industriale e per avere rassicurazioni e conferme della continuità e della piena produttività dei siti lombardi”, ha affermato Guidesi.

“Come Regione – prosegue Guidesi - non abbiamo nessun pregiudizio e anzi annunciamo la nostra piena disponibilità laddove ci sarà la volontà da parte del Gruppo di presentare un piano industriale credibile che stabilizzi e valorizzi ulteriormente Iveco in Lombardia. Noi conosciamo le grandi potenzialità espresse dai siti lombardi di Iveco e siamo certi possano contribuire ad ambiziosi obiettivi industriali e tecnologici”.