Corneliani: possibile accordo per eliminare l'ombra del 130 esuberi
Certezze non ce ne sono ma i sindacati sembrano ottimisti.
Certezze non ce ne sono, ma la speranza resta: i sindacati si dichiarano pronti per progettare insieme il futuro dei lavoratori.
L'incontro con i sindacati
Ieri è stato il grande giorno: appuntamento alle 10 alla sede centrale di Corneliani, in via Panizza. Presenti tutti i segretari provinciali dei sindacati di categoria: Michele Orezzi di Filctem Cgil, Rosaria Scibilia e Adolfo Feudatari di Femca Cils, Giovanni Pelizzoni di Uiltec Uil. All'appello anche Luigi Ferrando, direttore generale di Corneliani, Maurizio Arsti, responsabile delle Risorse Umane, e l'avvocato Adelio Riva.
Commenti sostanziosi su quanto deciso al tavolo non ne sono stati rilasciati, ma le dichiarazioni dei sindacalisti lasciano ben sperare.
L'incerto ma ottimista futuro di 454 dipendenti mantovani
A lavorare per la Corneliani sono ben 454 dipendenti mantovani, spiazzati dalla dichiarazione rilasciata il 6 novembre con la quale si apprendevano i 130 esuberi nel 2020. Lo stato di agitazione sembrerebbe però congelato dopo la riunione di ieri.
In seguito alla discussione con i sindacati sembrerebbe che la soluzione si potrebbe trovare con esodi incentivati anziché licenziamenti: in ogni caso vi è l'intenzione di trovare un accordo il più possibile adeguato ed equo per i dipendenti della storica azienda di abbigliamento per uomo di alta gamma.
Nel 2018 l'azienda ha riscontrato perdite per oltre 12 milioni: per questo sono ora previsti una seria di incontri a partire da 2 dicembre per approfondire il piano industriale, tra cui la verifica del piano occupazionale. Entro 2023 trovare soluzioni occupazionali in modo che nessuno lasci l'azienda contro la propria volontà.