Cassa integrazione in crescita in tutta la Lombardia, ma Mantova è in controtendenza
Mantova e Varese in calo, ma con livelli ancora elevati. Allarme della UIL: "Rischiamo il collasso sociale se non si interviene"

Nel primo semestre 2025, le ore di cassa integrazione in Lombardia sono aumentate del 17,9%, segnalando una crisi produttiva diffusa. Solo Mantova e Varese registrano un lieve calo, ma i livelli restano alti. Preoccupano soprattutto il commercio e il calo dei consumi.
Cassa integrazione, i dati in Lombardia
Nel primo semestre del 2025, la Lombardia ha registrato un’impennata del 17,9% nelle ore di cassa integrazione autorizzate, superando quota 56 milioni. Un dato allarmante che riflette un contesto produttivo in difficoltà, ben prima che si manifestino appieno gli effetti delle tensioni internazionali e dei dazi commerciali globali. Lo evidenzia il secondo Rapporto UIL Lombardia 2025 sulla Cassa Integrazione, che fotografa una crisi già in atto e ancora lontana dal suo apice.
“La nostra preoccupazione è concreta – ha dichiarato Salvatore Monteduro, Segretario Confederale UIL Lombardia –. Stiamo assistendo a un aumento della cassa integrazione straordinaria e del numero di lavoratori coinvolti, pur non essendo ancora nel pieno di una guerra commerciale. Se non si interviene subito, la situazione potrebbe precipitare”.
La mappa della crisi: Mantova e Varese uniche eccezioni
Il rapporto UIL mostra come la crisi stia colpendo quasi tutte le province lombarde. Milano rappresenta un’eccezione, con un calo del 17,5% nelle ore autorizzate, ma altrove i numeri sono in crescita esponenziale. Lodi guida la classifica con un balzo del 156,5%, seguita da Cremona (+80,5%) e Brescia (+45,8%).
Mantova, insieme a Varese, si distingue per un lieve calo delle ore di CIG autorizzate (-2,1%), ma si tratta di una flessione relativa: i livelli restano alti e il contesto rimane fragile. La crisi non è localizzata: riguarda il manifatturiero, la meccanica, le microimprese, l’artigianato e, sempre più spesso, anche il commercio.
Il commercio rallenta
Un segnale preoccupante è infatti quello che riguarda il commercio: in Lombardia le ore di cassa integrazione nel settore sono aumentate del 41,2% rispetto al 2024. In parallelo, sono cresciuti anche gli interventi dei fondi di solidarietà, utilizzati soprattutto nei servizi e nel terziario.
“Se il commercio si ferma – ha aggiunto Monteduro – significa che le famiglie stanno riducendo drasticamente i consumi. Il calo degli acquisti è un segnale evidente del disagio sociale. Il lavoro povero e la perdita del potere d’acquisto stanno diventando la vera emergenza”.
Osservatori territoriali e politiche attive
Il sindacato chiede l’attivazione urgente di osservatori territoriali sulle crisi aziendali e sulle dinamiche occupazionali, oltre a misure concrete per sostenere i salari.
“Senza una risposta che combini ammortizzatori, investimenti, formazione e contrattazione, nessuna ripresa sarà possibile – ha concluso Monteduro –. Le crisi vanno gestite prima che esplodano”.