“Prendi una città ideale che non esiste e disegnala”. Questo era il motto del casato dei Gonzaga, quella famiglia che ha trasformato Mantova e Sabbioneta in capolavori del Rinascimento italiano. Alessandra Cappellari, consigliera segretaria del Consiglio regionale della Lombardia, originaria di questa terra, racconta con orgoglio il valore di questi due siti UNESCO che dal 2008 rappresentano “eccezionali testimonianze delle realizzazioni urbanistiche, architettoniche e artistiche del Rinascimento”.
“Questo riconoscimento di valore assolutamente universale ha voluto dire tanto per il nostro territorio, proprio per la valorizzazione di quella che è l’eredità che il casato dei Gonzaga ha lasciato nella nostra terra” afferma la consigliera.
Due modelli di città rinascimentale
Mantova e Sabbioneta rappresentano due diverse applicazioni dei principi urbanistici rinascimentali. Mantova, città di origine etrusca e romana, fu trasformata dai Gonzaga tra il XV e il XVI secolo in una straordinaria corte rinascimentale. Il Palazzo Ducale, con le sue 500 stanze affrescate da Andrea Mantegna e altri maestri, Palazzo Te progettato da Giulio Romano, la Basilica di Sant’Andrea disegnata da Leon Battista Alberti: ogni angolo racconta la grandezza di una signoria che fece della cultura e dell’arte il proprio segno distintivo.

Sabbioneta invece è la città ideale per eccellenza, fondata ex novo tra il 1554 e il 1591 da Vespasiano Gonzaga Colonna secondo i principi della città perfetta teorizzati nel Rinascimento. Circondata da mura stellate, conserva intatto il suo impianto urbanistico originale: il Teatro all’Antica, primo teatro stabile d’Europa, Palazzo Giardino con affreschi e stucchi magnifici, la Galleria degli Antichi.
Tutelare e valorizzare l’eredità gonzaghesca
“Oggi spetta a noi tutelare e valorizzare sempre di più questi beni, perché non vengano persi i valori che loro ci hanno lasciato” afferma con convinzione la consigliera. Non solo valori astratti, ma “opere architettoniche, opere che riguardano una serie di arti e che sono frutto di quell’incontro fortunato tra tanti artisti di livello mondiale e il casato stesso dei Gonzaga”.
La Regione Lombardia sostiene attivamente questa missione. “Aiutiamo i nostri territori con progetti e con sostegno fattivo in questa valorizzazione” spiega Cappellari, ricordando “gli accordi con le università, il fatto di promuovere questi siti anche con stati esteri con cui ci possano essere siti che si accomunano”.
Tra le iniziative di promozione culturale, la consigliera cita pubblicazioni importanti come quella “sui ‘Meridiani’ che riguarda proprio il sito UNESCO oppure ‘Lombardia patrimonio dell’umanità, i luoghi dell’UNESCO’, che ripercorre con fotografie tutti i siti ed è stato fatto anche un filmato che viene consegnato quando i nostri rappresentanti si recano al di fuori dell’Italia o ricevono persone, autorità e istituzioni dall’estero”.

La porta della Lombardia
Mantova e Sabbioneta rappresentano non solo un patrimonio artistico, ma anche un’opportunità di accoglienza per chi scopre la Lombardia. “Mantova è la punta della Lombardia e come dico sempre io non è la fine ma è l’ingresso della regione” afferma Cappellari. “Chi entra dal Veneto piuttosto che dall’Emilia si ritrova in una città stupenda come Mantova o anche come Sabbioneta”.
Un ingresso privilegiato in una regione ricca di bellezze, dove “tutte queste azioni unite a un supporto economico sono assolutamente importanti per mantenere questi nostri siti in tutta la Lombardia”. Due città che continuano a realizzare il sogno gonzaghesco: farsi conoscere e ammirare nel mondo intero.
