Alcuni affreschi di allievi potrebbero essere nel palazzo Acerbi
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Giulio Romano a Castel Goffredo? La presenza in paese di alcuni allievi potrebbe essere certificata
Giulio Romano
Mantova celebra Giulio Romano con una grande mostra che aprirà i battenti il 6 ottobre. A Mantova arriveranno opere anche dal Louvre e palazzo Ducale sarà il cuore di questa operazione culturale che punta a fare il bis del successo della mostra la “Celeste Galleria” del Mantegna. Castel Goffredo, come altri comuni mantovani, guarda alla grande mostra con particolare interesse per quanto riguarda gli affreschi presenti nello storico palazzo della famiglia Acerbi.
Palazzo Acerbi
Nel porticato del cortile del palazzo, la cui entrata di trova in piazza Mazzini, ci sono, infatti, degli affreschi che per molti critici sono riconducibili alla scuola di Giulio Romano. Il ciclo di dipinti è ben conservato, pur se non in ottima forma, ma è ben visibile e sono riconoscibili le immagini. Di recente, in occasione della fiera di san Giuseppe, il palazzo era aperto e gli affreschi erano visibili a tutte le persone. Si tratta di un proprietà privata che non è aperta al pubblico se non in poche occasioni pubbliche. Tuttavia, nel corso degli anni, alcuni critici si sono interrogati su questi affreschi arrivando ad un parere unanime e cioè che siano ispirati alla scuola di Giulio Romano. Con buona probabilità alcuni allievi del grande maestro lavoravano in provincia e hanno avuto la possibilità di mettere in pratica quanto appreso nella bottega a contatto con il Maestro.
Testimonianze
Di fatto, dunque, mancano documenti che attestino la presenza di Giulio Romano a Castel Goffredo, ma ci sono varie fonti che sostengono la tesi della presenza nel comune mantovano di allievi. Fra queste fonti c’è una lettera di Giuseppe Acerbi al conte Carlo d’Arco del 1842. In una storia di Castel Goffredo, inoltre, Costante Berselli ne parla sostenendo la tesi degli allievi. Fra i critici più autorevoli c’è infine Alessandro Dal Prato, fondatore della Scuola d’arte (oggi Liceo Dal Parto) di Guidizzolo. Anche lo storico Massimo Telò si interroga sull’origine di questi affreschi e solleva la questione dell’attribuzione. Si tratta, dunque, di tracce e di tesi che lasciano però capire che si potrebbe lavorare su questi aspetti, famiglia Acerbi permettendo, per capire come collocare questi affreschi all’interno di una percorso di influenza artistica che da Mantova si è diffusa in tutta la provincia.