Yana, sospese le ricerche. E intanto Stratan non dice una parola
Già da venerdì forze dell'ordine e altri operatori hanno smesso di setacciare l'area di Valle. Il 33enne in carcere non parla
Sospese le ricerche della 23enne Yana Malayko: sentito anche giovedì pomeriggio in carcere, Dumitru Stratan non proferisce parola.
Stop alle ricerche della 23enne
Già da venerdì 27 gennaio 2023 sono state sospese le ricerche della 23enne Yana Malayko, di cui si sono completamente perse le tracce dalla notte tra giovedì e venerdì della settimana scorsa.
Finora infatti carabinieri, vigili del fuoco e protezione civile non hanno trovato tracce della giovane nella zona di Valle, dove per una settimana si sono concentrate le perlustrazioni. Per il momento dunque forze dell'ordine e operatori di soccorso hanno deciso di sospendere le attività di ricerca persone.
Anche perché la zona di Valle, oltre a via Albana e via del Bertocco dove erano iniziate le perlustrazioni, è un'area vastissima ricca di prati, boscaglia, fossi, zone di arbusti torbiere e almeno un paio di specchi d'acqua. Insomma un'area nella quale le ricerche rischiano di risultare per nulla facili.
Stratan in carcere non proferisce parola
Nel frattempo dal carcere di Mantova, dove è rinchiuso da una settimana, il 33enne Dumitru Stratan non dice una parola su quelle che poterebbero essere state le sorti di Yana, sua ex fidanzata.
Come riportato da una nota diffusa dalla Procura di Mantova infatti Stratan è sentito dal magistrato nel pomeriggio di giovedì 26 gennaio 2023, ma una volta di più si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il 33enne insomma ancora una volta non ha voluto fornire la propria versione dei fatti su quanto potrebbe essere accaduto la notte tra giovedì e venerdì della scorsa settimana, come non ha dato alcuna informazione riguardo la sua ex fidanzata.
Avanti con le indagini
Nonostante le ricerche siano state sospese, proseguono però le attività di indagine dei carabinieri del Repato investigativo di Mantova e dei colleghi della Compagnia di Castiglione delle Stiviere.
In particolare, sempre come riportato dalla nota della Procura, gli accertamenti si stanno concentrando sui dispositivi tecnologici posti sotto sequestro, ovvero telefoni cellulari e computer.