Mantova

"Vi spacco di botte!", poi perde la testa con la polizia: 55enne immobilizzato e arrestato

Gli agenti stavano eseguendo un controllo: alla vista della Volante l'uomo ha iniziato a dare in escandescenze

"Vi spacco di botte!", poi perde la testa con la polizia: 55enne immobilizzato e arrestato
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Un 55enne italiano già noto immobilizzato e arrestato dalla polizia in mezzo ai clienti di un locale durante un controllo: pesanti minacce agli agenti.

Immobilizzato e ammanettato in mezzo agli altri clienti del locale

Come in una scena da film, gli agenti della Squadra Volante hanno dovuto immobilizzarlo e poi ammanettarlo, dopo avere subito anche violenza, davanti agli altri clienti di un noto locale di Mantova che stavano assistendo a quanto si stava verificando.

Il fatto è accaduto venerdì 19 gennaio 2024 mentre i poliziotti stavano eseguendo un controllo nel locale stesso.

Insulti, minacce e l'aggressione

Durante le operazioni il soggetto, alla vista della Volante, iniziava ad inveire astiosamente e ad avvicinarsi in un crescendo di aggressività.

Nonostante gli svariati tentativi degli agenti per riportarlo alla calma, l’uomo - poi identificato in un 55enne di Mantova già noto alle forze dell’ordine - continuava ad urlare frasi minacciose come “Vi spacco di botte, vi vengo a cercare” e si scagliava contro i poliziotti i quali, con non poca difficoltà determinata dall’imponente stazza dell’uomo nonché dal grave stato di escandescenza, riuscivano ad immobilizzarlo ad ammanettarlo.

Arrestato, è ai domiciliari col braccialetto elettronico

Il 55enne è stato arrestato per minaccia, violenza e resistenza a pubblico ufficiale nonché per interruzione di pubblico servizio e lesioni. Nella colluttazione infatti due agenti hanno subito lesioni, ciascuno con prognosi di cinque giorni.

L’uomo è stato processato per direttissima. Il giudice ha convalidato l’arresto applicando la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

Si precisa che il procedimento è ancora in corso e che l’indagato è da ritenersi innocente sino a che non intervenga una sentenza di condanna definitiva.

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