Una rarissima orchidea appare nel Parco del Mincio
Una scoperta davvero straordinaria per il contesto geografico di Mantova.
Straordinaria scoperta nei prati umidi delle Valli del Mincio: trovata la presenza dell'orchidea Liparis loeselii, una specie rarissima.
Una rarissima orchidea appare nel Parco del Mincio
Da pochi mesi Parco del Mincio e Università di Parma hanno avviato uno studio preliminare dei Molinieti nella Riserva Naturale delle Valli del Mincio e già emergono novità di grande rilevanza per la biodiversità del mantovano. Stiamo parlando di prati umidi che, rispetto ai prati falciabili, sono caratterizzati da una maggiore presenza d'acqua nel terreno e l'elevato grado di umidità del suolo determina la presenza di specie igrofile.
“Vi confermo che possiamo considerare conservate tutte le aree a suo tempo segnalate come Molinieti e questa è davvero un'ottima notizia” spiega il botanico Rossano Bolpagni che coordina l’attività e che si riferisce all’ultimo censimento avvenuto 20 anni fa di questi ambienti, che sono gravemente minacciati dall’abbandono o dall’eccessivo sfruttamento in tutta Europa e che rappresentano dei veri e propri serbatoi di biodiversità soprattutto nei contesti di pianura.
E la buona notizia viene amplificata da un’importante scoperta e da un altrettanto eccezionale conferma. “Nelle aree indagate sono presenti vere e proprie formazioni a Sfagno, che giustificano la presenza di vegetazioni dell’habitat prioritario di interesse comunitario 7210 (Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae, o di altri habitat di torbiera) – spiega Bolpagni – da ritenersi davvero eccezionale per il contesto geografico di Mantova. E abbiamo con grande piacere anche attestato la "straordinaria" - lasciatemi passare il termine, in questo caso nettamente giustificato - presenza dell'orchidea Liparis loeselii, specie rarissima tipica delle cenosi di torbiera. Si tratta di una specie che era indicata per la provincia di Mantova, e proprio per il territorio del Parco del Mincio, sulla base di record dell’800 e del recente avvistamento di un solo individuo nel 2017. I dati raccolti da Parco e Università permettono per la prima volta un’iniziale stima della numerosità della popolazione mantovana (6 individui), a fronte di un numero complessivo di individui maturi in Italia stimato in circa 50-70. Ulteriori approfondimenti saranno necessari per delimitare l’areale del popolamento e l’effettivo numero degli individui.
Si può quindi affermare che le azioni preliminari messe in campo stanno restituendo informazioni di estremo interesse: “Non tutto è perduto – commenta Maurizio Pellizzer, presidente dell’ente Parco del Mincio –, la natura qui è in grado di ritrovare un suo equilibrio e il positivo stato di conservazione di questi habitat di interesse comunitario è un motivo di grande soddisfazione. Il quadro generale al quale stiamo assistendo è quello di una progressiva e rapida perdita di specie vegetali e animali dal globo terrestre e sapere che qui riaffiorano specie date per scomparse o habitat prioritari è una controtendenza che dimostra che tutto può migliorare e che le tutele che il Parco attua producono risultati positivi. Da anni l’ente investe risorse e attenzioni alla tutela della riserva naturale delle Valli del Mincio per contrastare gli effetti negativi che il tempo e le attività umane possono arrecare all’ambiente naturale. E questi risultati confermano che la direzione intrapresa è quella giusta”.
Gli elementi di novità emersi andranno segnalati agli uffici regionali di Natura 2000 e all'osservatorio per la biodiversità di Regione Lombardia, per riportarli nel formulario.
Le attività sui Molinieti proseguiranno e i prossimi passi saranno quelli di identificare dei punti di campionamento (plot) permanenti per il loro monitoraggio, mediante anche il posizionamento di freatimetri per monitorare la subsidenza della falda. La nostra speranza è di poter promuovere nei prossimi anni programmi di studio sistematici sui Molinieti al fine di comprenderne in pieno il valore naturalistico, oltre a garantirne un’efficace conservazione nel tempo.