Un falso "lampante"! Frantoio mantovano vendeva il suo olio con l'etichetta "extravergine d'oliva", ma...
Scoperto dai Carabinieri Nas di Cremona che gli hanno sequestrato 230 litri di olio
Nell'ambito di una maxi campagna nazionale dei Carabinieri per la Tutela della Salute volta a ispezionare le realtà del settore oleario, uno tra i principiali comparti della produzione agro-alimentare italiane, tra le diverse attività sanzionate, è stato anche denunciato il titolare di un frantoio mantovano in quanto commercializzava il suo olio con l'etichetta falsa di extravergine d'oliva.
Olio venduto con l'etichetta falsa di "extravergine d'oliva"
A smascherare l'illecito compiuto dal responsabile di un frantoio situato nella provincia di Mantova sono stati i Carabinieri Nas di Cremona.
Dopo aver eseguito delle analisi su un campione d'olio prelevato dall'attività olearia mantovana, i militari dell'Arma hanno accertato che non si trattasse di "olio extravergine d'oliva", ma bensì di un'altra tipologia e cioè di "olio lampante di oliva". Le etichette delle bottiglie, però, recavano tutt'altra dicitura e cioè quella di "olio extravergine d'oliva".
Per questo motivo il titolare del frantoio è stato denunciato in stato di libertà. I Carabinieri Nas di Cremona hanno sequestrato 230 litri di olio non conforme del valore di 1.600 euro.
Olio extravergine, vergine e lampante: cosa cambia
Per chiunque se lo stesse chiedendo, la differenza tra olio extravergine, olio vergine e olio lampante è determinata dal grado di acidità espressa in acido oleico:
- Olio extravergine di oliva: acidità inferiore a 0,8%;
- Olio vergine di oliva: acidità tra lo 0,8% e il 2%;
- Olio lampante: acidità superiore al 2%
Oltre a ciò, però, si valutano anche i difetti qualitativi del prodotto: un olio con acidità al 2% avrà un aspetto più scuro, unito anche a un odore e un sapore meno gradevoli. In ogni caso l'olio lampante è commestibile e anzi, presenta diverse proprietà benefiche. Per rendere maggiormente gradevole le sue proprietà organolettiche viene trattato e raffinato. Sulle nostre tavole viene miscelato con olio extravergine di oliva.
Maxi campagna di controlli nel settore oleario
Come affermato in apertura, l'operazione messa in atto nel Mantovano ha fatto parte di una mirata campagna di controlli nel settore oleario da parte del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, eseguita tra novembre e dicembre 2023.
Le verifiche su scala nazionale sono state eseguite nei periodi di produzione della materia prima e rappresenta un’intensificazione dei controlli già condotti in regime ordinario nella restante parte dell’anno. Complessivamente, i Nas hanno eseguito 1.250 ispezioni agli addetti della filiera, accertando situazioni di irregolarità presso 256 aziende ed esercizi commerciali.
Le persone denunciate alle Autorità Giudiziarie sono state 26 principalmente per reati di frode in commercio e vendita di prodotti alimentari non genuini, alle quali si aggiungono 202 imprenditori sanzionati per violazioni amministrative, per un ammontare complessivo di 189mila euro, a causa della carente pulizia e manutenzione degli impianti e delle aree di lavorazione, l’omessa applicazione delle procedure di tracciabilità e di registrazione dell’olio prodotto, in alcuni casi associati con lo stato di abusività dei frantoi. Complessivamente, sono state sospese 22 attività ed eseguito il sequestro di oltre 46mila litri di olio non censito o dichiarato di qualità superiore rispetto alla realtà.
La finalità della campagna di controlli è stata la difesa del consumatore e dell’intero settore produttivo dell’olio di oliva, al fine di identificare ed isolare eventuali operatori scorretti a salvaguardia dell’imprenditoria sana della filiera produttiva e distributiva. I controlli proseguiranno nel corso del 2024 in ragione dell’importanza economica rappresentata dall’olio extravergine di oliva quale eccellenza agroalimentare nazionale.