Castiglione delle Stiviere

"Ti riporto il cane, sta male": Yana attirata in trappola da Stratan

Il 33enne ripreso dalle telecamere del palazzo mentre trascina un grosso sacco. La confessione ad amico e sorella: "L'ho uccisa come lei ha ucciso me"

"Ti riporto il cane, sta male": Yana attirata in trappola da Stratan
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Dumitru Stratan avrebbe attirato Yana con una scusa: "Il cane sta male". Stratan ripreso dalle telecamere mentre trascina un grosso sacco.

La "trappola" ai danni della 23enne

"Ti devo riportare il cane, sta male": così Dumitru Stratan, il 33enne di origine moldava in carcere a Mantova accusato dell'omicidio volontario e premeditato della 23enne Yana Malayko, sua ex fidanzata, e dell'occultamento del relativo cadavere, avrebbe attirato la giovane in una sorta di trappola.

Alcune immagini riprese dalle telecamere del palazzo trasmesse da Rai2
Alcune immagini riprese dalle telecamere del palazzo trasmesse da Rai2

Come ricostruito dalle indagini e dalle testimonianze raccolte dai carabinieri, la sera di giovedì 19 gennaio 2023 infatti Yana si trovava con il suo nuovo fidanzato. Verso mezzanotte però Stratan avrebbe iniziato a chiamare e inviare messaggi alla 23enne in maniera decisamente insistente, spiegando che il cane stava male e chiedendole di farsi trovare nell'appartamento di piazzale Resistenza, a Castiglione delle Stivere, per consegnarle l'animale.

Il 33enne Dumitru Stratan, in carcere accusato di aver ucciso Yana
Il 33enne Dumitru Stratan, in carcere accusato di aver ucciso Yana

Il ritorno in piazzale Resistenza

A quel punto, sempre secondo le indagini, Yana si sarebbe fatta accompagnare in piazzale Resistenza, sotto al grattacielo, dal nuovo fidanzato: qui la giovane è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza del palazzo mentre entrava nell'androne circa alle 1.30 della notte tra giovedì e venerdì scorsi.

L'arrivo di Stratan e il litigio

Poco dopo sarebbe arrivato anche Stratan. A questo punto il 33enne avrebbe chiesto alla sua ex se quella sera stesa fosse stata con il nuovo fidanzato e si sarebbe messo a cercarlo all'interno dell'appartamento.

Alla risposta affermativa da parte della 23enne riguardo la serata con il nuovo fidanzato, sarebbe poi scoppiato un litigio. Verso le 2.30 della notte infatti la giovane ha inviato al nuovo ragazzo un messaggio con cui lo tranquillizzava: ma da quel momento di Yana si sono perse le tracce. Quel messaggino è stato infatti l'ultimo contatto tra la 23enne e il nuovo fidanzato.

Il mistero del sacco trascinato fuori casa

Cosa sia accaduto nell'appartamento di piazzale Resistenza dopo le 2.30, ora in cui Yana ha inviato il messaggio al nuovo fidanzato, non è possibile stabilirlo.

Sta di fatto però che la telecamera interna al palazzo riprende Stratan che, alle 5 del mattino di venerdì scorso, arriva fino al piano terra in ascensore e non senza fatica trascina fuori dall'elevatore e poi giù dalle scale dell'ingresso un voluminoso sacco di colore azzurro, prima di caricarlo in auto e dirigersi verso la zona di Valle dove sono in corso le ricerche del corpo della 23enne.

Il sospetto degli inquirenti è che all'interno del voluminoso sacco ci fosse Yana, ormai senza vita.

Un'immagine della giovane Yana Malayko
Un'immagine della giovane Yana Malayko

"L'ho uccisa come lei ha ucciso me"

Come appurato sempre nel corso delle indagini, ci sono poi due "confessioni" che Stratan avrebbe fatto.

Una prima volta ad un conoscente incrociato di fronte al bar di piazzale Resistenza, verso le 8 del mattino. Il 33enne lo avrebbe invitato a salire nell'appartamento per fare due parole e, durante la breve conversazione, durata una manciata di minuti, avrebbe pronunciato una frase agghiacciante: "Ho fatto una ca**ata, ho ucciso Boni" (il soprannome di Yana, ndr).

L'amico avrebbe anche notato i pantaloni di Stratan sporchi di fango, che lui avrebbe giustificato col fatto che l'auto era rimasta impantanata.

Il bar, gestito dalla sorella di Stratan, dove Yana lavora e il grattacielo dove si trova l'appartamento dove la giovane ha vissuto per diverso tempo
Il bar, gestito dalla sorella di Stratan, dove Yana lavora e il grattacielo dove si trova l'appartamento dove la giovane ha vissuto per diverso tempo

Poco dopo, verso le 9.30, il 33enne avrebbe chiamato sua sorella Cristina Stratan, da alcuni giorni ospite in un appartamento in un paese bresciano a poca distanza da Castiglione, chiedendole di raggiungerlo per scambiare due parole e per avere un po' di conforto.

Una volta giunta nell'alloggio di piazzale Resistenza, Cristina avrebbe chiesto a suo fratello come stesse e dove fosse Yana. Dopo alcuni minuti di conversazione, di nuovo la stessa frase: "L'ho uccisa come lei ha ucciso me".

Scatta l'allarme

A quel punto Cristina, spaventata dalle parole del fratello, se ne sarebbe andata dall'appartamento e poco dopo avrebbe contattato i carabinieri per spiegare l'accaduto. Da qui il via alle indagini con rilievi ed accertamenti del caso. Successivamente il via anche alle ricerche di Yana, che proseguono da venerdì scorso.

La zona dove sono in corso le ricerche di Yana

Numerose tracce di sangue nell'appartamento

Dai rilievi eseguiti dai carabinieri nell'appartamento di piazzale Resistenza sarebbero emerse numerose tracce di sangue: sul letto, sulle lenzuola, sulle federe, su alcuni asciugamani, su una felpa e sulla maniglia di una porta.

I campioni sono stati isolati e sono in corso tutti gli accertamenti del caso.

Le ricerche proseguono

Sono tutti questi elementi che hanno di fatto portato Stratan in carcere a Mantova con le accuse di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere.

Nel frattempo le ricerche di Yana proseguono: si sono svolte ieri, mercoledì 25 gennaio 2023, e andranno avanti anche oggi, giovedì. Per ora, però, della 23enne non c'è traccia e il 33enne, dal carcere, non proferisce parola.

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