Cold case

Tentato omicidio risolto dopo 17 anni: l'aggressore sarebbe un mantovano già in carcere per omicidio

L'uomo è già stato condannato all'ergastolo per aver ucciso il vicino di casa nel 2017.

Tentato omicidio risolto dopo 17 anni: l'aggressore sarebbe un mantovano già in carcere per omicidio
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Sono passati 17 anni da quando, il 6 dicembre 2004, l'allora 56enne Franco Capanni venne aggredito a Casale di Castelnovo Monti (in provincia di Reggio Emilia) nella sua stalla. Venne accoltellato diverse volte e lasciato agonizzante a terra: successivamente venne soccorso e trasportato d'urgenza in ospedale, dove riuscirono a salvarlo. Ora, dopo quasi un ventennio, gli inquirenti hanno individuato il tentato omicida: si tratta di un mantovano di 67 anni.

Trovato il presunto aggressore dopo 17 anni

Il presunto aggressore, accusato del tentato omicidio di Franco Capanni, è il 67enne Giampaolo Dall’Oglio, mantovano d'origine, già in carcere a Reggio Emilia per un altro omicidio. L'uomo, condannato all'ergastolo per aver ucciso a colpi di posola il 31enne Francesco Citro il 23 novembre 2017 a Reggiolo, è ora accusato anche del tentato omicidio avvenuto 17 anni fa.

Le indagini non hanno portato ad alcun riscontro per tutti questi anni fino alla svolta definitiva avvenuta nei giorni scorsi e data dalla testimonianza del figlio dell'ex compagna del Dall'Oglio: secondo quanto da lui raccontato il tentato omicidio sarebbe stato motivato dal fatto che nel 2004 Capannini aveva rivolto apprezzamenti all'allora compagna del 67enne dinnanzi al figlio della donna che, quella stessa sera, aveva raccontato tutto al patrigno. Dall'Oglio, probabilmente accecato da gelosia e voglia di vendetta, aveva raggiunto Capannini nella sua stalla accoltellandolo più volte con l'obiettivo di ucciderlo per "lo sgarro" fatto.

Aveva minacciato di morte l'ex compagna e suo figlio

Dopo l'aggressione le indagini erano partite subito senza però portare a nulla di concreto se non a piste vaghe: per 17 anni l'ex compagna di Dall'Oglio e suo figlio hanno mantenuto il segreto per paura, dopo che l'uomo aveva minacciato di uccidere entrambi se avessero parlato, anche a relazione finita.

Per il momento l'arma del delitto, nonostante le indicazioni dell'ex figlioccio, non è ancora stata ritrovata: a distanza di così tanto tempo non è difficile credere che possa non essere più al suo posto.

Il sostituto procuratore Maria Rita Pantani, incaricata del caso, nei giorni scorsi ha emesso l'avviso di conclusione delle indagini, recapitato ieri - 26 maggio 2021 - in carcere all'uomo, che dovrà già finire i suoi giorni dietro alle sbarre per aver tolto la vita a un altro uomo.

Capanni, sopravvissuto all'aggressione dopo diversi giorni di prognosi, è morto per altre cause qualche anno fa.

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