INUTILI I SOCCORSI

Stroncato da un malore, parroco mantovano muore in montagna durante un campo estivo

 Aveva 59 anni: “Un sacerdote umile, sempre disponibile per tutti”.

Stroncato da un malore, parroco mantovano muore in montagna durante un campo estivo
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Don Nicolò Giosuè è morto improvvisamente a 59 anni durante un'escursione in Valcamonica con un campo famiglie. Originario di Mantova, era molto amato per la sua umiltà e dedizione ai sacramenti. Profondo cordoglio nella diocesi di Ravenna-Cervia.

Tragedia in montagna

Si è spento improvvisamente, durante una tranquilla passeggiata in montagna con alcune famiglie della parrocchia di Ponte Nuovo, don Nicolò Giosuè, parroco di Sant'Alberto e Savarna, nel Ravennate. Il sacerdote, 59 anni, si trovava nei dintorni del lago d'Aviolo, in Valcamonica, nei pressi di Edolo (BS), quando è stato colpito da un malore fatale.

Inutili i soccorsi

Il gruppo, composto da genitori e ragazzi, era impegnato in un’escursione dopo il pranzo. Don Nicolò si era attardato per riposare lungo il sentiero. È stato ritrovato accasciato a terra. Erano circa le 14.30 di ieri, 30 luglio 2025. Immediati i soccorsi, con l’intervento dei tecnici del Soccorso alpino (CNSAS) di Temù, del SAGF della Guardia di Finanza di Edolo e di un elicottero decollato da Bergamo. I tentativi di rianimarlo si sono protratti a lungo, ma per lui non c’è stato nulla da fare: il decesso è stato constatato intorno alle 15.

Una vita al servizio della Chiesa e delle persone

Originario di Marmirolo, don Giosuè era nato nel 1966 ed era stato ordinato sacerdote nel 2000. Da anni era un punto di riferimento per le comunità di Sant'Alberto e Savarna, oltre a ricoprire l’incarico di rettore della chiesa di Mandriole.

La sua figura era molto amata e rispettata, non solo per il suo ruolo di pastore, ma per la sua profonda umanità.

“La Sacra Scrittura e le confessioni: questo era il cuore del suo ministero”, lo ricorda don Dario Kesicki, parroco di Ponte Nuovo. “Non gli ho mai sentito dire di no – aggiunge – accoglieva e ascoltava tutti, con grande umiltà”.

Parole di affetto arrivano anche da don Andrea Bonazzi, parroco di Mezzano: “Era un uomo di fraternità sacerdotale. La sua fede aveva il cuore nei sacramenti: nell’eucaristia sentiva viva la presenza del Signore. Mi colpiva la sua fedeltà alla preghiera, anche con poche persone: celebrava con profonda consapevolezza”.

La salma di don Nicolò, già liberata, verrà a breve riconsegnata ai familiari per l’organizzazione delle esequie. Sono tantissimi i messaggi di cordoglio che stanno arrivando in queste ore da parrocchie, fedeli e confratelli: segno di quanto fosse amato.