Commercio illecito

Sembra Made in Italy, ma non è: finanzieri di Mantova sequestrano 8mila camicie contraffatte

Nonostante produzione, confezionamento e presentazione dei prodotti fosse di ottima qualità, è stata riscontrata un'irregolarità non conforme alla tutela dell'economia legale

Sembra Made in Italy, ma non è: finanzieri di Mantova sequestrano 8mila camicie contraffatte
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Un po' come era accaduto la scorsa settimana con un frantoio della nostra provincia, il cui gestore è stato denunciato dai Carabinieri perché produceva olio lampante etichettandolo come extravergine d'oliva, anche in questo caso la Guardia di Finanza di Mantova ha sequestrato un quantitativo di 8mila camicie contraffatte perché commercializzate come "Made in Italy" anche se non era vero.

Sequestrate 8mila camicie commercializzate falsamente come "Made in Italy"

Continua l’impegno della Guardia di Finanza in materia di contraffazione, sicurezza prodotti e tutela del Made in Italy. In tale ambito, infatti, i Finanzieri di Mantova hanno sequestrato 8 mila camicie per violazione degli ex art. 517 codice penale e art. 4 comma 49 Legge n. 350/2003, più in particolare in ordine all’illecita commercializzazione come Made in Italy.

La Guardia di Finanza, nonostante abbia riscontrato produzione, confezionamento e presentazione dei prodotti di ottima qualità, ha rilevato che gli articoli in questione non fossero realizzati nel nostro territorio. In questo senso sono stati denunciati i responsabili, soggetti italiani, alla competente Autorità Giudiziaria.

L'attività di servizio della Guardia di Finanza rientra nel relativo piano di contrasto alla diffusione di tutti quei prodotti contraffatti, cioè non conformi in materia di tutela del Made in Italy.

Si tratta di merce che non rispetta gli standard di sicurezza e in tal senso è contraria alla tutela dell’economia legale e all’osservanza della disciplina del commercio. Tali atteggiamenti non garantiscono una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo dove gli operatori economici onesti possono beneficiare di condizioni eque di concorrenza.

Per le sottese condotte al vaglio della competente Autorità Giudiziaria, sulla base del principio di presunzione di innocenza, responsabilità e colpevolezza saranno definitivamente accertate solo dove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

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