Due uomini italiani sono stati denunciati dai Carabinieri di Porto Mantovano per una truffa online da 2.500 euro ai danni di un cittadino, caduto vittima di una mail di phishing.
Frode informatica
Un 49enne di Porto Mantovano è rimasto vittima di una truffa informatica sofisticata. Tutto è iniziato con una mail apparentemente inviata dalla sua banca, che chiedeva di “ristabilire” i codici di accesso e sicurezza del conto corrente online. Fidandosi del messaggio, l’uomo ha inserito le proprie credenziali, scoprendo pochi minuti dopo che 2.500 euro erano stati sottratti e dirottati su conti paralleli.
L’indagine dei Carabinieri
Subito dopo la denuncia, i Carabinieri della Stazione di Porto Mantovano hanno avviato un’indagine meticolosa. Grazie a strumenti di analisi telematica e alla collaborazione con istituti bancari, gli investigatori hanno ricostruito i flussi del denaro e individuato i conti “di appoggio” utilizzati dai truffatori per ripulire le somme.
Truffatori identificati
L’attività investigativa ha portato all’identificazione di due uomini italiani, di 61 e 42 anni, entrambi con precedenti penali per reati contro il patrimonio e truffe informatiche. Ora sono denunciati all’Autorità Giudiziaria per truffa in concorso e impiego di denaro di provenienza illecita.
In caso di condanna, i due rischiano fino a sei anni di reclusione per truffa aggravata in concorso, oltre a sanzioni pecuniarie significative. Le pene per l’impiego di denaro di provenienza illecita possono includere ulteriori sanzioni e la confisca delle somme, aggravate dalla recidiva reiterata.
Il phishing: un pericolo sempre attuale
Il fenomeno del phishing è tra le tecniche più diffuse dai truffatori informatici: e-mail, sms o messaggi falsi simulano comunicazioni ufficiali di banche con l’obiettivo di ottenere dati sensibili. Una volta inserite le credenziali, i truffatori possono svuotare conti correnti in pochi minuti.
L’Arma ricorda che le banche non chiedono mai via mail o sms codici personali di accesso ai conti. Ogni messaggio sospetto va ignorato, i link non devono essere cliccati e bisogna contattare immediatamente la banca o le forze dell’ordine.