Riscontrato un caso di vaiolo delle scimmie in una scuola in provincia di Brescia
La situazione è sotto controllo, ma una comunicazione sanitaria che è stata condivisa su Facebook ha scatenato il panico
Appena la notizia è diventata di dominio pubblico, inevitabilmente, si è scatenato il panico più totale. Il motivo è duplice: da un lato perché si tratterebbe di un caso sospetto di vaiolo delle scimmie, virus non propriamente diffuso nella nostra Penisola, dall'altro perché è stato rilevato all'interno di un istituto scolastico. A contrarlo, infatti, sarebbe stato un soggetto che lavora in una scuola della provincia di Brescia, vicino al territorio mantovano.
Per dare tutte le rassicurazioni del caso, vi segnaliamo che la situazione è sotto controllo e monitorata costantemente. A provocare lo stato di timore e paura generalizzato, però, sarebbe stata una comunicazione sanitaria riservata che è giunta agli studenti, venendo successivamente condivisa anche su Facebook. Una volta pubblicata online, è bastato un attimo per generare il panico.
Vaiolo delle scimmie: un caso nel Bresciano
Da una parte c’è il sacrosanto diritto all’informazione, dall’altra l’altrettanto fondamentale necessità di tutelare la privacy, soprattutto quando in gioco ci sono dati sensibili relativi alla salute. Il più delle volte, trovare un compromesso è complicato, soprattutto quando di mezzo ci si mettono i social e una comunicazione riservata viene pubblicata addirittura su Facebook. Generando un panico, ingiustificato, per una situazione totalmente sotto controllo e senza alcun rischio per la comunità.
E’ proprio quello che è successo, come racconta Prima Brescia, in un paese della Franciacorta, dove un sospetto caso di vaiolo delle scimmie (MonkeyPox) è stato riscontrato in un soggetto che lavora all'interno di una scuola.
L'uomo non è in gravi condizioni, e al momento è sottoposto a isolamento preventivo. Sono tuttora in corso analisi per confermare il contagio. Come da prassi, Ats ha diramato un’informativa ai genitori degli studenti delle due classi entrate in contatto "a basso rischio" con il soggetto.
Non è stata attivata nessun tipo di quarantena o profilassi. Semplicemente, con la missiva si raccomandava (fino al 2 gennaio 2024, data ultima fissata per il contagio) di far praticare ai bambini una corretta igiene e di controllare la comparsa di sintomi compatibili con l’infezione (lesioni cutanee, nella fattispecie piccole bolle, accompagnate da febbre, linfonodi ingrossati, mal di testa, dolori muscolari e debolezza).
Il documento pubblicato su Facebook
Una lettera che doveva restare un documento riservato e che invece, incautamente e con troppa leggerezza, è stata pubblicata addirittura in un gruppo Facebook, innescando un panico ingiustificato. La notizia è inevitabilmente rimbalzata anche sui media, e trova spazio anche qui solo per precisare che la situazione è sotto controllo, gli organi competenti sono stati avvisati e non c’è alcun tipo di emergenza.
Vaiolo delle scimmie, che cos'è e come si trasmette
Il vaiolo delle scimmie, come riposta il sito dell'Istituto superiore di Sanità, è un’infezione trasmessa dagli animali all’uomo e causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo ma che si differenzia da questo per la minore trasmissibilità e gravità della malattia che provoca. Il nome deriva dalla prima identificazione del virus, scoperto nelle scimmie in un laboratorio danese nel 1958.
La trasmissione avviene attraverso l’esposizione ravvicinata prolungata faccia a faccia, contatto fisico diretto con la pelle o contatto indiretto tramite oggetti contaminati.
Si tratta di una malattia endemica dell’Africa, ma nel 2022 si verificò un'epidemia che coinvolse anche l'Europa. In Italia sono stati segnalati circa 957 casi confermati, di cui 253 collegati a viaggi all'estero.