Rapina all'orologeria Cotifava del centro di Mantova, presi i malviventi
Avevano spintonato l'anziano proprietario per poter scappare con la refurtiva: fortunatamente il nipote lo ha soccorso poco dopo.
Rapina all'orologeria "Cotifava", la Polizia arresta due rapinatori "pendolari del crimine".
Rapina all'orologeria Cotifava del centro di Mantova
Nella mattinata del 18 giugno scorso, durante l’orario di apertura, 2 individui a volto parzialmente coperto effettuavano una rapina all’Orologeria “Cotifava” nel pieno centro storico cittadino; nel dettaglio, mentre uno dei due criminali controllava l’ingresso della gioielleria, l’altro si introduceva all’interno e, con feroce violenza, dopo aver spinto l’anziano titolare dietro al bancone, bloccandolo quindi sul pavimento con una forte pressione alla testa, riusciva sfilargli il portafoglio contenente denaro in contante e documenti, per poi fuggire insieme al complice.
Titolare soccorso dal nipote
Alcuni minuti dopo l’accaduto il nipote del titolare è arrivato nel negozio, e, accortosi dell’accaduto, è riuscito a prestare il primo soccorso al titolare dell’orologeria, trovandolo sotto shock e con alcune abrasioni in varie parti del corpo. Entrambi, quindi, si sono recati immediatamente negli Uffici della Questura per formalizzare la denuncia di quanto accaduto; in tale contesto, l’anziana vittima è riuscita a fornire una attenta e dettagliata descrizione dei due rapinatori.
Gli investigatori della Squadra Mobile, incaricati di effettuare le indagini e gli accertamenti sulla vicenda, a seguito delle informazioni raccolte in ambito confidenziale, grazie anche alla dettagliata descrizione dei malviventi fornita dalla vittima ed alla visione delle immagini registrate dal sistema di video-sorveglianza interno ed esterno al negozio, sono stati in grado di dare un nome ed un volto agli autori della rapina.
2 rapinatori che agiscono come "pendolari del crimine"
Si tratta di 2 tarantini abituati ad agire come “pendolari del crimine”, cambiando spesso complici appartenenti allo stesso sodalizio criminale, uno dei quali con la funzione anche di “basista” in quanto stabilmente residente nella nostra Provincia, il quale, dopo aver individuato gli obiettivi da colpire, fa arrivare i complici dalla Puglia per il tempo strettamente necessario a portare a termine il “colpo” e per poi far immediatamente rientro nel luogo di residenza.
Autori di almeno un'altra rapina
Tale modus operandi è stato da questi utilizzato anche in occasione della rapina alla farmacia di Motteggiana avvenuta lo scorso 22 giugno, compiuta da uno dei due soggetti oggi nuovamente arrestato – cioè colui che agisce anche da basista – in complicità con altro delinquente.
Costoro – F.V., 37enne di Taranto con numerosi precedenti penali per reati di varia natura, tra i quali spaccio di stupefacenti e rapina, sottoposto alla Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con Obbligo di Soggiorno nel Comune di Taranto, giunto nella nostra Città a seguito di “chiamata” del complice e poi subito rientrato a in Puglia, e D.F., 28enne anch’egli tarantino ma residente a Motteggiana, pluripregiudicato per numerosi reati, in particolare contro il patrimonio e per spaccio di stupefacenti, già detenuto per la rapina alla Farmacia di Motteggiana – venivano pertanto denunciati alla Procura della Repubblica di Mantova, che, in considerazione degli elementi probatori raccolti a loro carico dalla Squadra Mobile, ha immediatamente chiesto ed ottenuto dal G.I.P. del Tribunale 2 Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere per i reati di rapina aggravata in concorso e lesioni personali.
Eseguiti i provvedimenti emessi dal Questore
Nella giornata di ieri gli Agenti della Squadra Mobile di Mantova, in collaborazione con il colleghi della Squadra Mobile di Taranto, hanno dato esecuzione ai provvedimenti emessi dalla Autorità Giudiziaria: a D. F. l’Ordinanza di Custodia Cautelare è stata notificata presso la Casa Circondariale di Via Poma, dove egli si trova attualmente detenuto, mentre F.V., dopo essere stato rintracciato presso la propria abitazione a Taranto, è stato dichiarato in arresto e condotto presso il Carcere di quella Città.
Il Questore della Provincia di Mantova Paolo Sartori, quindi, in considerazione della particolare gravità dell’episodio criminale – il cui modus operandi denota, come si è visto, non solo una propensione a delinquere di caratura professionale, ma anche l’appartenenza ad una rete criminale solidamente strutturata ed in grado di agire rapidamente su tutto il territorio nazionale – e visti i precedenti penali che risultano a carico dei 2 arrestati, ha dato disposizioni alla Divisione Anticrimine della Questura di
avviare in via d’urgenza il procedimento per l’applicazione a suo carico di Misure di Prevenzione Personali previste dal Codice delle Leggi Antimafia, le quali verranno disposte parallelamente al Procedimento Penale al quale costoro verranno sottoposti dalla competente Autorità Giudiziaria.