Raffica di furti e maxi bottino di 300mila euro: quattro arrestati
I soggetti arrestati la sera di giovedì 22 giugno 2023 tra Goito e Cadeo, nel Piacentino: sono accusati di almeno 36 tra furti e rapine
Arrestati tra Goito e la provincia di Piacenza quattro soggetti accusati di almeno 36 tra furti e rapine per un bottino di circa 300mila euro.
Quattro arresti tra Goito e Piacentino
Nella serata di ieri giovedì 22 giugno 2023, a Goito e a Cadeo, nel Piacentino, i carabinieri del Comando Provinciale di Mantova, insieme ai colleghi della Compagnia di Fiorenzuola d’Arda, hanno arrestato quattro soggetti (con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio), ritenuti responsabili di associazione per delinquere, rapina, furti in abitazione, falso materiale e installazione di apparecchiature atte ad intercettare conversazioni.
Le misure restrittive, tutte in carcere, arrivano a conclusione di un’indagine avviata a gennaio scorso a seguito di innumerevoli denunce di furto in abitazione, e condotta dai Carabinieri della Compagnia di Castiglione delle Stiviere.
Innumerevoli colpi tra Lombardia, Emilia Romagna e Veneto
L’impostazione accusatoria accolta dal giudice per le indagini preliminari, ha consentito di disarticolare il sodalizio criminale, dotato di struttura organizzativa stabile, dedito a una serie indefinita di furti e rapine in abitazione, in orario diurno, e operativo in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.
Targhe false e auto di colore sempre diverso
Sono stati ricostruiti l’operatività dell’associazione, definendo ruoli dei sodali e modus operandi delle singole azioni predatorie con riferimento, in particolare, all’individuazione delle abitazioni da saccheggiare e gli spostamenti che avvenivano mediante l’utilizzo di una autovettura “pulita” di grossa cilindrata, alla quale venivano apposte in continuazione, targhe artefatte al fine di eludere i controlli dei carabinieri.
Un ulteriore escamotage era quello di utilizzare la tecnica del “wrapping”, al fine di cambiare il colore dell’autovettura sempre con il medesimo fine di garantirsi l’impunità. In una circostanza, gli indagati scoperti dalle vittime, si sarebbero anche finti Carabinieri, traendo, così, in inganno le vittime carpendo la loro fiducia, al fine di guadagnarsi facile fuga.
Inoltre è stato appurato che gli indagati erano in possesso di apparecchiature per l’intercettazione delle comunicazioni delle forze dell’ordine.
Fughe a tutta velocità
In più occasioni, i quattro soggetti, pur se incalzati dalle pattuglie delle FF.OO., incuranti della propria ed altrui incolumità, ingaggiavano vere e proprie fughe spericolate, al fine di far perdere le proprie tracce.
Nella misura restrittiva, agli indagati oltre al reato associativo, sono contestati 36 furti in abitazione - consumati e tentati, che avrebbero comportato un bottino complessivo ammontante a circa 300mila euro.
Nel corso delle perquisizioni odierne è stata recuperata parte del provento dei furti e sono state sequestrate le autovetture utilizzate nonché gli strumenti utilizzati per attuare i loro disegni criminosi.