Quattro aziende edilizie mantovane avevano rapporti economici con realtà della 'Ndrangheta
Sono state raggiunte da provvedimenti interdittivi emessi dalla Prefettura di Mantova
Il Prefetto di Mantova, Gerlando Iorio, ha emesso quattro provvedimenti interdittivi nei confronti di altrettante aziende mantovane operanti nel settore dell'edilizia che avevano rapporti economici e contatti con realtà criminali calabresi appartenenti ad ambienti 'ndranghetisti.
Quattro aziende mantovane avevano rapporti con la 'Ndrangheta
Le ditte mantovane raggiunte dal provvedimento interdittivo del Prefetto di Mantova, Gerlando Iorio, sono realtà con sede legale a Mantova, Curtatone, Gonzaga e Poggio Rusco. Sono aziende operanti principalmente nel settore dell’edilizia, ma anche in quello della cura e manutenzione di parchi, aree verdi, giardini pubblici e privati, aree verdi di cimiteri, attività dunque di diretta relazione con pubbliche amministrazioni del territorio.
Gli imprenditori che, dagli elementi raccolti intrattenevano rapporti economici e contatti con realtà criminali calabresi appartenenti ad ambienti ‘ndranghetisti, sono stati destinatari di provvedimenti di informazione interdittiva antimafia e di diniego di iscrizione nell’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa (White List), istituiti presso la Prefettura di Mantova. Tali imprese hanno intrattenuto rapporti con enti del territorio, in qualche caso anche grazie ad affidamenti diretti di prestazioni e lavori.
I provvedimenti interdittivi emessi dalla Prefettura di Mantova
L’adozione dei provvedimenti pertanto si è resa necessaria per limitare la capacità giuridica delle società destinatarie, impedendo loro di avere rapporti con la Pubblica Amministrazione, in un’ottica cautelare e preventiva.
La ratio della certificazione antimafia è infatti la tutela dell’ordine pubblico economico, della libera concorrenza tra imprese e del buon andamento della Pubblica Amministrazione, in quanto consente di escludere che un imprenditore, pur dotato di mezzi economici e di un’adeguata organizzazione, meriti la fiducia delle Istituzioni, negandogli la possibilità di essere titolari di rapporti con le Pubbliche Amministrazioni o degli altri titoli individuati dalla legge.
Alla luce dei risultati conseguiti, il Prefetto Iorio ha sottolineato l’importanza di proseguire con tale approccio basato sul più stretto raccordo tra le risultanze apportate dalle Forze dell’Ordine componenti il Gruppo Ispettivo Antimafia, istituito presso la Prefettura, e quelle acquisite nell’ambito dell’attività di polizia giudiziaria, in modo da affinare sempre più anche gli strumenti a disposizione dell’investigazione amministrativa antimafia in un contesto di confronto e di scambio di informazioni con i rappresentanti degli operatori economici e professionali, nonché delle stazioni appaltanti del territorio.
Occorre in altri termini operare affinché in capo alle Pubbliche Amministrazioni – soprattutto a quelle che svolgono funzioni di stazione appaltante – si rafforzi sempre di più una chiara percezione del fenomeno dell’infiltrazione mafiosa e, di conseguenza, una maggiore consapevolezza della necessità di dotarsi di strumenti, misure e accorgimenti utili per far fronte a tale situazione, soprattutto in chiave preventiva e precauzionale. Proprio in questa direzione si sviluppa l’attività di sensibilizzazione e formazione delle Pubbliche Amministrazioni e degli Enti Locali condotta dalla Prefettura di Mantova.