Precipita dal tetto di un capannone, operaio 43enne muore sul colpo
Un volo di circa 10 metri che non gli ha lasciato nessuno scampo
Incidente mortale sul lavoro nella mattinata di oggi, martedì 12 marzo 2024, a Carpenedolo nel Bresciano, a pochi chilometri dal confine mantovano. A perdere la vita un operaio 43enne precipitato dal tetto di un capannone.
Incidente mortale sul lavoro
Tragedia nella mattinata di oggi, poco prima delle 8 a Carpenedolo, in provincia di Brescia, a pochi chilometri dal confine con la provincia di Mantova. Andi Rexhepi, un operaio albanese di 43 anni, ha infatti perso la vita in un incidente sul lavoro. L'uomo, residente a Turate, in provincia di Como, stava lavorando al montaggio di alcuni pannelli termici all'interno dell'azienda Marmi Ghirardi, situata in via Santa Croce, quando si è verificato l'incidente fatale.
Precipitato dal tetto di un capannone
Secondo le prime ricostruzioni, Andi Rexhepi, impiegato da una ditta esterna in subappalto, la Mocam, stava operando sul tetto di un capannone quando è precipitato da un'altezza di circa 10 metri. Il 43enne stava aggiustando e sostituendo una copertura danneggiata del tetto, quando gli è mancato un appoggio ed è caduto sopra alcuni blocchi di marmo. Un volo che non ha lasciato nessuno scampo all'operaio, all'arrivo dei soccorsi, infatti, l'operaio era già morto.
Sul posto sono intervenuti, oltre ai sanitari, anche i i carabinieri della compagnia di Desenzano e i tecnici dell'Ats di Brescia per effettuare i rilievi del caso e avviare le indagini necessarie per comprendere la dinamica dell'incidente.
Lascia una figlia di 16 anni
Andi Rexhepi, era originario dell'Albania e, secondo quanto riportato da La Repubblica, aveva festeggiato il suo 43° compleanno solo una decina di giorni fa. Lascia una figlia di 16 anni.
“Servono riforme urgenti su sicurezza sul lavoro”
"Prosegue ininterrottamente la strage sui luoghi di lavoro, una piaga sociale che uccide lavoratori e che distrugge le famiglie. Un operaio è morto questa mattina in un cantiere a Carpenedolo, in provincia di Brescia. Secondo le prime ricostruzioni l'uomo, che era al lavoro nel cantiere per conto di una ditta esterna, è precipitato nel vuoto ed è morto sul colpo.
Di fronte a questa strage intollerabile servono riforme urgenti. L’UGL chiede alle istituzioni locali e nazionali di implementare le misure in materia di sicurezza sul lavoro, intensificare i controlli attraverso un maggior coordinamento delle banche dati e rafforzare la prevenzione. Inoltre, chiediamo di favorire una maggiore cultura della sicurezza sul lavoro, attraverso corsi di formazione e addestramento destinati ai lavoratori e alle imprese rafforzando, al contempo, i controlli sui luoghi di lavoro”.
Lo hanno dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale UGL, e Maurizio Buonfino, Segretario Regionale UGL Lombardia.