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Pestaggio nel parcheggio del supermercato: morto il 23enne assalito, in coma l'amico 35enne

Gli inquirenti sono all'opera per identificare gli aggressori: pare che si sia trattato di un agguato per un regolamento di conti.

Pestaggio nel parcheggio del supermercato:  morto il 23enne assalito, in coma l'amico 35enne
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Nella notte tra giovedì 1 luglio e venerdì 2 un'aggressione a Mantova aveva lasciato a terra due uomini quasi morti: a seguito delle ferite riportate un 23enne albanese è deceduto in ospedale mentre l'amico è ricoverato in coma. Ora è caccia ai colpevoli.

L'aggressione alle 3 di notte

L'aggressione era scattata verso le 3 di notte, nel parcheggio del centro commerciale "La Favorita". 

Secondo la ricostruzione degli inquirenti il 23enne assieme a un mantovano di 35 anni si sarebbe dato appuntamento ad un bar di Mottella, frazione di San Giorgio Bigarello, non lontano dal supermercato. Uno dei due avrebbe poi ricevuto una telefonata da un conoscente che gli avrebbe chiesto di vedersi di lì a pochi minuti al parcheggio dove è avvenuta l'aggressione: i due si sarebbero diretti al luogo dell'incontro inconsapevoli dell'imboscata. Al loro arrivo un gruppo di persone, pare almeno tre o quattro, li avrebbero accerchiati e picchiati fino a lasciare entrambi quasi senza vita, per poi abbandonarli esanimi a terra.

 L'allarme lanciato di un passante

A dare l'allarme sarebbe stato un passante che, attraversato il parcheggio, si sarebbe accorto dei due corpi distesi a terra: immediato l'intervento dei Carabinieri di Mantova e dei sanitari che hanno trasportato i due feriti al Poma in condizioni gravi.

Purtroppo il più giovane dei due, un ragazzo di 23 anni originario dell'Albania, è deceduto dopo due interventi effettuati venerdì per salvargli la vita. L'amico, un 35enne di Mantova, è tutt'ora in stato di coma in condizioni gravi. 

Sul luogo dell'aggressione gli inquirenti hanno trovato una mazza da baseball insanguinata e numerose bottiglie di alcol vuote, oggetti che potrebbero rivelarsi utili per scoprire l'identità degli aggressori .

L'indagine prosegue

Non è ancora chiaro né quanti siano stati gli aggressori che hanno partecipato all'imboscata né la motivazione: l'ipotesi è che si sia trattato di un regolamento di conti. Al vaglio degli inquirenti anche i tabulati telefonici delle due vittime, una delle quali avrebbe riveuto una telefonata proprio da uno dei suoi aguzzini. Il pm incaricato del caso Fabrizio Celenza ha aperto un fascicolo per tentato omicidio che, per il momento, rimane contro ignoti.

 

 

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