Osservatorio nazionale sull’amianto: “Il pericolo non è finito: 2000 decessi solo nel 2017 in Lombardia”

Secondo le stime a Cremona sono presenti più di 126mila metri cubi di coperture di amianto e fra il 2010 e il 2015 si sono registrati 171 casi di mesoteliomi e di patologie asbesto correlate.

Osservatorio nazionale sull’amianto: “Il pericolo non è finito: 2000 decessi solo nel 2017 in Lombardia”
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Sono stati presentati ieri, mercoledì 27 novembre 2018, i dati epidemiologici su amianto in Lombardia e del dibattito, organizzato in collaborazione con Labour Network, “Come difendersi dall’amianto: responsabilità civili, penali e profili previdenziali”, che si è tenuto nel Salone Valente del Tribunale di Milano.

I casi di mesotelioma

I dati ONA segnano un netto costante aumento dei casi di mesotelioma a partire dal 2000, in linea con le rilevazioni del Registro Mesoteliomi Regione Lombardia. Infatti, lo stesso Registro Regionale riporta, per il periodo dal 2000 al 2014, un totale di 5.897 casi. Si va dai 355 casi del 2000 ai 480 del 2011. In alcuni casi, la diagnosi non è certa. Il VI Rapporto Mesoteliomi Inail dell’ottobre 2018, conferma i dati ONA fino al 2015: 5.680 casi di mesotelioma.

Le malattie correlate all’amianto

L’Osservatorio denuncia un amento della malattie correlate all’amianto:

I casi di patologie asbesto correlate, anche mortali, in Lombardia sono infatti in costante aumento. Rispetto ai casi del 2000 (277), già nel 2010 i casi segnalati sono stati 409, per il 2013 i casi segnalati sono stati 472, per i successivi anni le segnalazioni ricevute da ONA sono in continuo esponenziale aumento e per il 2017 sono più di 500 i casi di mesotelioma segnalati tramite la piattaforma interattiva ONA REPAC (https://onanotiziarioamianto.it/onarepac/).

Il tutto in linea anche con le statistiche e le rilevazioni del VI Rapporto Mesoteliomi, che hanno censito, a partire dal 2000, 5.680 casi (pari al 20,8%). Se si tiene conto delle altre patologie asbesto correlate, almeno il doppio dei decessi rispetto a quelli provocati dal mesotelioma sono ascrivibili al cancro dei polmoni (altri 1.000 decessi) e, tenendo conto delle altre patologie, si giunge a un conteggio che supera i 2.000 decessi per patologie asbesto correlate solo per quanto riguarda la Lombardia e solo per il 2017.

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I numeri

L’Ona, sulla base delle segnalazioni e dei rilievi, con incrocio dei suoi dati con quelli delle agenzie, ha ripartito i dati epidemiologici (relativi al periodo dal 2000 al 2015) per ogni singola Provincia della Regione Lombardia:

– Milano hinterland: 882 (Sesto San Giovanni: 138; Milano 1: 502; Milano 2: 242)
– Milano Città: 653
– Bergamo: 564
– Varese: 453
– Pavia: 491
– Monza Brianza: 394
– Brescia: 387
– Como: 237
– Cremona: 171
– Lecco: 166
– Mantova: 140
– Lodi: 112
– Sondrio: 83

L’amianto ancora presente in Lombardia

Secondo l’Ona l’amianto non è un pericolo passato, anzi.

I dati forniti durante il convegno sono preoccupanti.  In Lombardia c’è ancora il 33% della presenza totale di amianto in Italia: oltre 210.000 siti censiti in Lombardia, di cui il 12% nel settore pubblico e l’88% in quello privato, con 6 milioni di mq di cui 1,5 di amianto in matrice friabile, che hanno necessità di bonifica e smaltimento, altrimenti si continueranno ad avere ulteriori esposti, malati e decessi correlati.
La presenza di coperture in cemento amianto in Lombardia è stimata, a tutt’oggi, in almeno 2.053.524 m 3 , di cui la maggior parte (566.916 m 3 ) si trova nella zona di Milano – Monza Brianza.

Per quanto riguarda le altre province:
– Brescia: 320.587 m 3
– Bergamo: 232.552 m 3
– Varese: 203.682 m 3
– Mantova: 165.011 m 3
– Pavia: 150.100 m 3
– Cremona: 126.019 m 3
– Como: 117.744 m 3
– Lecco: 71.449 m 3
– Lodi: 65.722 m 3
– Sondrio: 33.741 m 3

Milano capitale dell’amianto

“Milano è la città record di casi di mesotelioma e delle altre patologie asbesto correlate che sono in continuo aumento, in particolare in Lombardia, più che in altre regioni e città italiane – ha detto l’avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto,Nella cintura industriale di Milano, inoltre, alla quantità si aggiunge una particolare trascuratezza nelle misure di sicurezza che, seppur in sé poco efficaci, avrebbero quanto meno diminuito le esposizioni e dunque l’impatto della fibra killer sulla salute dei lavoratori e dei cittadini”.

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