Ospedale Poma di Mantova al 77° posto nella classifica dei migliori d’Italia
L'elenco World’s Best Hospital 2021, stilato in collaborazione con Statista Inc., ha preso in esame 2.000 ospedali di 25 nazioni.
Nella classifica della nota rivista americana Newsweek, gli ospedali migliori in Italia. L’Ospedale Carlo Poma di Mantova (unico inserito nell'elenco della nostra provincia) si è posizionato al 77° posto.
Migliori ospedali d’Italia
Il settimanale statunitense Newsweek ha assegnato all’Ospedale Carlo Poma il 77° posto in Italia nella classifica World’s Best Hospital 2021, stilata in collaborazione con Statista Inc. che ha preso in esame 2.000 ospedali di 25 nazioni.
Il Poma al 77° posto, unico in Provincia di Mantova
Certo, c'è la consolazione di essere stati inseriti (almeno) nell'elenco, anche se non è un grandissimo risultato quello ottenuto dall'eccellenza mantovana del Poma: in provincia nessun altro presidio ospedaliero rientro nell'elenco di quest'anno.
Il settimanale statunitense Newsweek ha spiegato che l’elenco si basa su diversi parametri, come per esempio le raccomandazioni di esperti medici (medici, direttori di ospedali, professionisti sanitari) e sui risultati delle indagini sui pazienti.
Ma chi era Carlo Poma?
Tutti conosciamo il nome dell'ospedale di Mantova, ma chi era Carlo Poma? Sul sito dell'ospedale, nella pagina dedicata alla storia del presidio, è spiegato che Carlo Poma nacque il 7 dicembre 1823 a Mantova. Dopo gli studi liceali a Mantova, Carlo si iscrisse al corso di Medicina a Pavia.
Convinto sostenitore della missione sociale del medico, Carlo fu probabilmente in contatto sin dagli anni dell’università con ambienti della democrazia risorgimentale. Non fu dunque un’infatuazione subitanea e superficiale a indurlo a promuovere insieme ad altri alla fine del 1850 l’iniziativa cospirativa che va sotto il nome di congiura di Belfiore e di cui sono ben noti l’ispirazione democratica e repubblicana e il rapporto con i coevi programmi mazziniani. Del resto, nel primo dei colloqui degli ultimi giorni con Luigi Martini egli esordisce affermando d’essere carcerato e condannato in conseguenza del «grande amore» che manifestò «alla libertà, alla uguaglianza e quindi all’indipendenza del nostro paese».
Arrestato nella notte tra il 16 e il 17 giugno 1852 e compromesso dalle deposizioni di vari imputati, Poma non esitò nei suoi costituti a proclamare fieramente le proprie idee repubblicane e il proprio amor di patria. Condannato a morte per alto tradimento, si vide confermata la pena dalla decisione di Radetzky. Poma fu impiccato il 7 dicembre 1852 nella valletta di Belfiore, insieme a Enrico Tazzoli, Angelo Scarsellini, Bernardo Canal e Giovanni Zambelli. Le autorità vietarono la sepoltura in terra consacrata delle salme, le quali furono inumate sul luogo dell’esecuzione e qui rimasero fino al 1866 quando Mantova fu unita all’Italia.