"Nessuna aggressione, colpo partito involontariamente": ma il 16enne resta in carcere
Una versione dei fatti che il minorenne aveva avuto modo già nei giorni scorsi di evidenziare e che ha confermato di fronte al giudice in sede di interrogatorio di garanzia
"Non è stata un'aggressione ma un atto involontario": queste le parole al giudice da parte del 16enne, che però rimane in carcere.
"Episodio involontario, non aggressione"
"E' stato un episodio involontario, non un'aggressione". Questo in sostanza il concetto che nella giornata di ieri, lunedì 2 dicembre 2024, il 16enne arrestato a Canneto sull'Oglio ha cercato di far passare durante l'interrogatorio di garanzia di fronte al giudice per le indagini preliminari del Tribunale dei minori di Brescia.
In pratica il ragazzino, che è stato arrestato nella serata di giovedì 28 novembre 2024, avrebbe spiegato al giudice che nel momento in cui si è verificato l'episodio, su un autobus ad Asola, stava maneggiando l'arma - forse proprio per mostrarla all'amico - e accidentalmente è partito il colpo che ha gravemente ferito alla bocca il 17enne. Una versione dei fatti, questa, che il 16enne aveva avuto modo già nei giorni scorsi di evidenziare e che ha confermato di fronte al giudice in sede di interrogatorio di garanzia.
In ogni caso il giudice ha convalidato l'arresto con la misura cautelare del carcere.
"Molto dispiaciuto e rincuorato per il suo amico"
Nel corso dell'interrogatorio il 16enne, residente a Canneto sull'Oglio, è stato assistito dall'avvocato Paolo Rossi del Foro di Cremona.
"Il mio assistito - riferisce il legale - si è detto fortemente dispiaciuto per quanto accaduto e si è dimostrato collaborativo, come del resto è sempre stato già indicando ai carabinieri, nel momento in cui è stato arrestato, il luogo dove si trovava la pistola".
Non solo:
"Il mio assistito - è la conclusione dell'avvocato cremonese - ha anche potuto tirare un profondo sospiro di sollievo per il suo amico, che è stato dimesso dall'ospedale".
Rimane da chiarire come il 16enne sia entrato in possesso dell'arma, e perché la stesse portando con sé.